Carenza personale al "Pugliese-Ciaccio", Fials chiede soluzione immediata

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  06 aprile 2023 13:55

«Fornire sin da subito adeguate risposte operative quali la sostituzione del personale in gravidanza e con gravi patologie al “Pugliese  - Ciaccio” di Catanzaro, Azienda di riferimento interprovinciale».

Lo chiede il segretario della Fials provinciale di Catanzaro, Dario Rizzo.

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Il rappresentante sindacale lancia un accorato e costruttivo appello al Governatore della Regione Calabria; al Dipartimento Sanità Regione Calabria; al Presidente Consiglio Regionale; a tutte le Forze Politiche e agli organi di stampa con cui auspica la risoluzione non più procrastinabile nel tempo della criticità che si riscontrerebbe in maniera massiva e con grande evidenza al “Pugliese  - Ciaccio” di Catanzaro con gravi e importanti criticità.

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«La nostra sigla – aggiunge Rizzo -  attenta alle realtà esistenti e che giornalmente si vivono nei reparti e nei servizi delle Aziende e Asp della Regione, avendo da sempre contezza delle varie criticità lavorative che tutto il personale sanitario da sempre con notevole abnegazione ed a rischio della propria vita adempie compiutamente,   ha riscontrato purtroppo una grave inadeguatezza di personale in servizio che oggi soprattutto è da ricondurre alla mancata sostituzione del personale in gravidanza ( per un periodo in media di circa sette - nove mesi) e anche di quel personale che usufruisce di assenze per malattie con gravi patologie e per lunghi periodi».

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Rizzo, poi, entra nel merito della questione.

«Nello specifico  - puntualizza - si tratta di : carenza di personale infermieristico che si evidenzia soprattutto nelle aree critiche quali esempio la Terapia Intensiva Neonatale , l’Ematologia Pediatrica, l’Oncologia Medica e quant’altro; grave carenza di personale infermieristico  pediatrico ; grave impossibilità di usufruire delle ferie anche storiche ( degli anni precedenti) .

Non comprendiamo, dunque, come si possa porre eventualmente come problematica dei limiti di spesa, forse da far ricondurre all’articolo 9 comma 28 del Decreto Legge n. 78 del 2010, quando nel merito appare quanto meno abbastanza evidente che eventuali sostituzioni non significano sostanzialmente e - o volutamente creare nuovo precariato».

Nel farlo evidenzia,  altresì, che l’articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce testualmente:“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti” e che la vita di un paziente a maggior ragione di un neonato ha certamente la massima priorità rispetto a problemi di natura economica e - o di autorizzazioni.

La Fials Catanzaro, inoltre, ricorda a se stessa ed a tutti «come durante il periodo del congedo di maternità obbligatorio, le madri ricevono un’indennità pari all’80% della retribuzione che è a carico dell’Inps.

Ulteriore aspetto e non di secondaria importanza sono le ferie del personale sanitario in massima parte infermieristico, che a fronte di ferie storiche fin qui rigettate e non usufruite, a fronte delle ferie correnti anche queste di difficile attivazione, a fronte del rispetto delle norme contrattuali che sancisce la necessità di usufruirle nell’anno corrente o in alternativa con rigetto nei sei mesi dell’anno a seguire, portano non solo al rischio reale di non poterne mai avvalersi  ma sottopongono in grave stress lavorativo e di salute tutto quel personale interessato».

Nel concludere, Rizzo tende l’occhio anche alla carenza  (sin qui non a conoscenza della Fials Catanzaro) di Avvisi per l’assunzione di Infermiere Pediatriche, personale sanitario di grande rilevanza specialistica. 

«Prendendo atto della forte volontà espressa sin qui dall’operato del  Governatore della Calabria, onorevole Roberto Occhiuto e da tutta la sua Giunta – chiosa Rizzo -  e per quanto sin qui positivamente già ottenuto su scala nazionale,  facciamo molto affidamento su loro operato per la risoluzione delle problematiche sin qui evidenziate, sia nei modi che nei tempi, sottolineandone altresì gli aspetti sanitari e sociali correlati sia per i pazienti che per gli operatori sanitari evitando altresì quelle gravi criticità presenti e certamente peggiorative per il futuro che si potrebbero verificare dal perdurare di tali carenze».

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