Carlo Callegari (Partito animalista): "La Calabria e la sindrome di abbandono"

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Carlo Callegari
  13 novembre 2020 13:21

di CARLO CALLEGARI    

Stiamo imparando che il panico è una brusca oscillazione da un ordinario equilibrio a forme di emotività incontrollata per il timore di un evento ritenuto nocivo, soverchiante ogni nostra possibilità di prevenirlo e restarne immuni. Per di più esso si espande incontenibilmente nello spazio e si perpetua indefinitamente nel tempo, se a provocarlo è un pericolo epidemico globalizzato, che, mettendo a nudo sorprendenti fragilità sistemiche, insinua il dubbio nelle insospettabili certezze delle nostre società, invero tanto più vulnerabili quanto più tecnologizzate.

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Epidemia significa che il male indugia invisibile tra di noi; virus che il male prospera dentro di noi. Ci si trova così dilaniati tra la necessità della rischiosa vita associata e l'illusoria salvezza nell’autoisolamento forzato. La potenza dell’irrazionale panico è inversamente proporzionale alla razionale fiducia nei nostri stili di vita personali e comunitari e negli istituti politici e sociali che ne garantiscono e ne rendono possibile il regolare, fruttuoso svolgimento. Quindi, non senza effetti nefasti si coltiva da troppo tempo l’arroganza dell’autosufficienza individuale ed etnica(sic!), fino al punto da riprodurre i presupposti culturali e politici che in un recente passato causarono una rottura di civiltà. Se in un mondo di fatto unificato dai comuni problemi, bisognoso perciò di interazione e integrazione delle diverse civiltà, prevalgono invece intolleranza, egoismo, odio e violenza, inesorabilmente sfiducia, insicurezza e paura inaridiscono le fonti delle risorse morali e intellettuali dello spirito umano.

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In un rapporto dell’Economist 2019 sullo stato della democrazia nel mondo, basato sui parametri elaborati da due istituti di ricerca non-governativi: Freedom House e World Justice Project, l’Italia occupa il 35° posto nella fascia delle democrazie imperfette. Difettiamo in: funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura democratica, libertà civili, assenza di corruzione, rispetto delle norme penali e amministrative, giustizia civile e giustizia penale. Per germinazione spontanea l'ignoranza della nostra storia e l'affievolirsi della coscienza civile hanno favorito l'ascesa al potere di avventurieri politici, che fanno scempio delle nostre istituzioni, come appare più evidente nel tempo delle difficoltà. 

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La disposizione al panico corrisponde al grado di deterioramento delle nostre istituzioni, che i cittadini vivono come la rinuncia dello Stato a tutelarsi, che li espone in tal modo alla sindrome dell’abbandono. 

*Partito animalista Italiano

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