Gentile Sindaco, Presidente della Provincia e aspirante leader della Regione Calabria. Nella speranza che elencando tutti i suoi titoli e le ambizioni future, per una volta, vorrà discutere seriamente e costruttivamente del futuro del Galluppi.
Da tempo leggiamo sue dichiarazioni che favorirebbero lo spostamento della nostra struttura per lasciar posto alla facoltà di Giurisprudenza. Lungi da noi il voler giudicare il collocamento di un plesso universitario in centro, nonostante risulti curioso il continuo balletto che riempie e svuota il campus di Germaneto in base alle “fantasie” di qualcuno. Ma sulla questione Galluppi non faremo un passo indietro. Che sia chiaro. Innanzitutto perché la nostra storica dimora ha da sempre una finalità precisa che lei evidentemente ignora. Sarebbe superfluo parlarle del glorioso passato, degli autorevoli personaggi che hanno studiato nel nostro istituto, del vanto che ha rappresentato in Italia e nel mondo. Lasciamo da parte tutto questo e discutiamo del presente. E ci permetta qualche domanda: lei sa cos’è un Convitto Nazionale? Ne conosce la legislazione? Sa che abbiamo oltre 600 studenti, cucine, guardaroba, refettorio, 50 posti letto? Premettendo che rifiutiamo sul nascere ogni proposta alternativa, secondo lei, la Mazzini sarebbe un luogo idoneo ad ospitare tutto questo?
Quindici milioni di motivi non ci faranno cambiare idea, perché questa su Corso Mazzini è la nostra casa e tale rimarrà. Impieghi quella cifra per rinnovare la derelitta Mazzini, magari sposti lì le sue idee sull’università in città. Un’ultima cosa: se proprio avesse del tempo da poterci dedicare, venga qui a vedere in che stato sono le nostre aule, le nostre camere, la palestra, il cortile, ogni spazio di questa scuola. E se le dovesse avanzare qualcosa, li spenda per il bene dei nostri ragazzi, per la loro crescita, perché un domani saranno loro a guidare questa terra e non noi. Perché oggi il Galluppi sono questi meravigliosi ragazzi, questa è la loro scuola, qui maturano grandi ideali, sognano, diventano ambiziosi e soprattutto ragazzi maturi.
Caro Abramo, lei sarebbe il primo politico nella storia d’Italia a spostare di sede un Convitto Nazionale. Serve aggiungere altro?
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