Il caro-prezzi rappresenta a tutti gli effetti un "cancro" per milioni di famiglie, tanto più aggressivo quanto più basso è il reddito dei nuclei - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi commentando i dati sull'inflazione di Bankitalia.
Basti pensare che per le famiglie più povere il tasso di inflazione a dicembre 2022 ha raggiunto secondo Bankitalia il 17,9%, contro il 9,9% dei nuclei con reddito più alto.
Una diseguaglianza che allarga la forbice tra cittadini ricchi e cittadini meno abbienti, e influisce sulla ricchezza delle famiglie".
L’inflazione galoppante, i maggiori costi energetici ed i rincari generalizzati, specie dei beni di prima necessità, rischiano di innescare una bomba sociale.
Un allarme che riguarda, soprattutto, i territori più poveri, come la Calabria.
Per far fronte all'inflazione alle stelle e sostenere i consumi, i cittadini sono costretti ad intaccare i propri risparmi. Una situazione di emergenza che prosegue anche nel 2023: gli ultimi dati Istat ci dicono infatti che per i beni primari come alimentari e carrello della spesa la crescita dei prezzi è ancora molto sostenuta (rispettivamente +11,9% e +11,3% a maggio). Servono quindi misure urgenti per calmierare i listini al dettaglio, e il Governo deve inserire l'emergenza prezzi come priorità della sua agenda - conclude il Codacons.
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