Avrebbe voluto prendere un volo diretto a Malta, J.I.D. nigeriano di 24 anni, ma al momento dell’imbarco esibisce al personale di controllo la carta di imbarco e un passaporto nigeriano intestato ad un altro soggetto nigeriano, il cui nominativo risultava inserito nella black-list (persone indesiderate) della compagnia Ryanair, pertanto, veniva rifiutato l’imbarco. J.I.D. si allontanava guadagnando l’area del terminal dove gli Agenti della Polizia di Frontiera lo hanno individuato e sottoposto a controllo invitandolo ad esibire un documento di riconoscimento. Anche in questo caso il fermato mostrava il predetto passaporto dichiarando di essere il soggetto intestatario del documento.
Da un sommario riscontro, i poliziotti si sono accorti che la fotografia del documento non corrispondeva ai caratteri somatici del passeggero, anche in considerazione del fatto che quest’ultimo presentava una cicatrice sullo zigomo sinistro che non era visibile sul documento, pertanto, lo invitavano a seguirli in Ufficio per ulteriori accertamenti.
Invitato ad aprire il bagaglio e il portafoglio è emerso che . la sua vera carta di identità rilasciata dal comune di Corleone e il suo permesso di soggiorno entrambi rilasciati a J. I. D. 24enne della Nigeria. Considerato che il soggetto non era in grado di comprendere e parlare la lingua italiana, con atto separato veniva nominato un ausiliario di P.G. per svolgere funzioni di traduttore.
Lo straniero che affermava di essere e chiamarsi J.I.D., dichiarava che avendo necessità di recarsi a Malta per motivi di lavoro, non poteva utilizzare il proprio passaporto in quanto lo aveva smarrito e la carta di identità non era valida per l’espatrio, pertanto, aveva deciso di utilizzare il passaporto di un altro nigeriano, che a suo dire aveva rinvenuto casualmente in un supermercato di Palermo.
Dopo gli adempimenti connessi, J.I.D., con recenti precedenti specifici, è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per rispondere dei reati di sostituzione di persona e dichiarazione di false generalità. I documenti dell’altro nigeriano sono stati posti in sequestro.
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