Vanno avanti gli interrogatori dell’operazione “Cartellino Rosso”, che la scorsa settimana ha portato alla chiusura indagini nei confronti di 58 persone tra dipendenti e dirigenti dell'Asp e dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Gli interrogatori davanti al Gip riguardano i 15 indagati sottoposti alla misura cautelare della sospensione del lavoro e che devono rispondere delle accuse di truffa ai danni di un ente pubblico e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, dovute a presunto assenteismo o allontanamento dal posto di lavoro, avallato dalla multipla strisciatura dei badge per il rilevamento della presenza.
Ieri il primo round (LEGGI QUI), oggi il secondo con 8 indagati: a rispondere alle domande del Gip è stato Enrico Caruso: 66 ore di assenza, 647 euro, sei mesi di sospensione, e difeso dall’avvocato Aldo Casalinuovo. Caruso ha affermato di essere un agente tecnico che era un addetto alle incombenze fuori ufficio. In particolare, alle mansioni di commesso per andare alle poste, portare il materiale di cancelleria. Inoltre, ha sostenuto come non fosse previsto con il tasto di uscita per servizio: è stato introdotto successivamente.
L’avvocato Casalinuovo inoltre ha annunciato che presenterà appello per la revoca della misura e riesame per la somma.
Risponde anche Maurizio Mazziotti (difeso da Francesco Pullano e Domenico Pietragalla): 28 ore, 426,30 euro, sei mesi di sospensione. Mazziotti ha chiarito la sua posizione di fronte al giudice dell’indagine preliminare, Carlo Paris.
Stesso copione per Giuseppe Folino Gallo (difeso dall’avvocato Eugenio Perrone): 9 ore, 135,24 euro, 3 mesi di sospensione. Folino Gallo ha giustificato e documentato con fatture che coincidono con gli orari di uscita e che vengono contestate dalla Procura.
Ad avvalersi della facoltà di non rispondere sono stati Antonio Aloi (difeso da Giuseppe Vetrano), a cui sono contestate 7 ore di assenza, 125. 48 euro, e a cui il Gip ha applicato 3 mesi di sospensione, Mario Mangicasale (difeso da Antonio Chiarella), 34 ore, 664 euro, sei mesi di sospensione; Giorgio Costantino (difeso da Vittoria Aversa e Francesco Rotundo): 12 ore, di assenza 138,29 euro, 3 mesi di sospensione; Vincenzo Mancuso: 33 ore di assenza, 400 euro, sei mesi di sospensione; Giuseppe Raciti: 61 ore di assenza, 880 euro, sei mesi di sospensione;
Silenzio che però non ha evitato ad alcuni legali di portare avanti alcune questione. Come l’avvocato Chiarella, che ha chiesto la revoca o caducazione della misura cautelare, in quanto il suo assistito è andato in pensione lo scorso 30 marzo.
L’avvocato Vetrano, inoltre, sta già lavorando all’appello contro la misura cautelare, che dovrebbe essere depositato nei prossimi giorni.
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