di EDOARDO CORASANITI
E' il Tribunale della Libertà il terreno su cui si muovono le prossime mosse degli indagati dell'inchiesta denominata "Cartellino Rosso", che il 24 aprile scorso ha colpito 57 dipendenti e dirigenti dell’Asp e dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro accusati di assenteismo o allontanamento dal posto di lavoro (LEGGI QUI TUTTI I NOMI E I DETTAGLI).
E se per il dirigente dell'Asp Carlo Nisticò (sospeso per un anno e accusato di aver percepito impropriamente circa 2600 euro), difeso dall'avvocato Giuseppe Fonte, l'esito dell'appello cautelare al Tdl dovrebbe esserci a giorni (l'udienza è stata ieri), per gli altri coinvolti nell'operazione e a cui è stata disposta la misura cautelare i tempi si fanno ancora più lunghi.
Per Enrico Caruso (66 ore di assenza, 647 euro, sei mesi di sospensione), difeso dall'avvocato Aldo Casalinuovo, l'udienza è fissata il 27 maggio, mercoledì prossimo. Stessa data per Maurizio Mazziotti (28 ore di assenza, 426,30 euro, sei mesi di sospensione), difeso da Francesco Pullano e Domenico Pietragalla.
La posizione di Antonio Aloi (7 ore di assenza, 125.48 euro, e a cui il Gip ha applicato 3 mesi di sospensione), difeso dall'avvocato Giuseppe Vetrano, è segnata sul calendario per l'11 giugno. Nello stesso giorno sarebbe toccato anche a Giuseppe Folino Gallo (9 ore, 135,24 euro, 3 mesi di sospensione), difeso dall’avvocato Eugenio Perrone. Quest'ultimo ha chiesto ed ottenuto un'anticipazione dell'udienza, che si terrà il 4 giugno.
Restano da fissare le udienze per: Giorgio Costantino (12 ore, di assenza 138,29 euro, 3 mesi di sospensione), difeso da Vittoria Aversa e Francesco Rotundo; Marcello Ferro (237 ore di assenza dal servizio, 2560 euro, un anno di sospensione), difeso da Saverio Loiero; Rosario Tomarchio (28 ore di assenza presunta, 440 euro, sei mesi di sospensione), difeso da Aldo Ferraro e Antonella Pagliuso.
Altri indagati al momento hanno deciso di non rivolgersi al Tdl, mentre alcuni stanno ancora valutando la possibilità di farlo nei prossimi giorni.
Diversa la posizione di Mario Mangiacasale (34 ore di assenza, 664 euro di illecita acquisizione), difeso dall'avvocato Antonio Chiarella: inizialmente colpito dalla misura cautelare, lo stesso Gip ha dichiarato l'inefficacia della sospensione in quanto al momento dell'esecuzione l'indagato era già andato in pensione (LEGGI QUI).
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