di CARLO MIGNOLLI
Un filo invisibile ma fortissimo ha legato, per una notte speciale, due anime creative distanti nel tempo ma unite dal linguaggio: quello della musica. È così che si è aperta la Summer Edition della 22ª edizione del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce, con la prima nazionale di “Caruso e Altre Storie - Tributo a Lucio Dalla”, un viaggio musicale profondo guidato dalla voce e dalla sensibilità di Pierdavide Carone, andato in scena nell’Arena del Teatro Comunale di Soverato.
Il concerto è stato un inno alla memoria, alla poesia, alla genialità senza tempo di Lucio Dalla, a dodici anni dalla sua scomparsa. Un’esperienza immersiva tra luci soffuse e centinaia di candele, che ha saputo accendere le emozioni e risvegliare ricordi nel cuore degli spettatori.
«È stata una serata innanzitutto dedicata alla straordinaria musica di Lucio», afferma Carone, che ha voluto rendere omaggio al suo mentore senza stravolgere la bellezza originale delle sue canzoni. «Ho cercato di entrare in punta di piedi, dal punto di vista delle melodie, perché sono talmente belle che non mi permetterei mai di modificarle. Non credo di avere il talento necessario per cambiare qualcosa di così incredibile. Ho provato a mettere la mia personalità, il mio punto di vista sui testi, attraverso il canto».
Ad arricchire il concerto, il maestoso contributo del Coro Lirico Siciliano, fiore all’occhiello del panorama corale italiano, diretto dal Maestro Francesco Costa, insieme agli arrangiamenti del talentuoso Corrado Neri, che hanno donato nuova luce ai brani immortali del repertorio di Dalla, come Caruso, L’anno che verrà, Piazza Grande, tra gli altri.
«Finalmente si concretizza questo ponte culturale tra la Sicilia e la Calabria», dichiara Costa, sottolineando l’importanza di una collaborazione che unisce regioni e identità diverse nel nome dell’arte. «Questa sera lo facciamo con Dalla in una nuova veste: Sinfonia Cameristica, un progetto innovativo firmato con il Coro Lirico Siciliano. Quindi, ben vengano queste collaborazioni».
Tra gli ospiti anche il tenore Alessandro D’Acrissa, che interpreta la figura di Caruso: «Un connubio davvero felice, fortemente voluto dalla direzione artistica», racconta. «Sono felicissimo di rendere omaggio a un grande tenore della lirica, legatissimo a Lucio Dalla, che amava profondamente la musica classica». In merito a Caruso, aggiunge: «C’è un piccolo aneddoto che vale la pena ricordare: Dalla scrisse quella canzone durante un soggiorno forzato nella stessa stanza del Grand Hotel Excelsior di Sorrento dove aveva pernottato Caruso. Si dice che la barca si ruppe, costringendolo a restare lì più del previsto. E fu proprio in quelle ore che nacque Caruso. Meno male, verrebbe da dire, che la barca si ruppe!».
A chiudere la serata, le parole della direttrice artistica Santacroce, che esprime grande soddisfazione: «Un modo davvero originale per inaugurare la Summer Edition: un concerto che ha entusiasmato il pubblico con tutte le più belle canzoni di Lucio Dalla e un ensemble davvero d’eccezione. I 40 elementi del Coro Lirico Siciliano, l’Orchestra in Residence, Pierdavide Carone con la sua voce ineguagliabile e il tenore Alessandro D’Acrissa hanno reso questa apertura davvero indimenticabile». E conclude: «Sono felice di aver reso omaggio ai linguaggi senza tempo che caratterizzano questa 22ª edizione del Festival, perché la musica di Dalla è, senza dubbio, fuori dal tempo - e il pubblico lo ha percepito pienamente».
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