I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria a conclusione di un’attività investigativa, denominata “DOMUS AUREA”, hanno dato esecuzione, con l’ausilio di militari del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo, ad una Ordinanza, emessa dal GIP presso Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, per l'applicazione degli arresti domiciliari nei confronti dei coniugi, Mariangela Di Benedetto, 38 anni di Reggio Calabria e Luigi Moragas, 55 anni di Vibo Valentia, gestori di una casa di riposo abusiva, gravemente indiziati, secondo l’ipotesi investigativa, dei reati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, con l’aggravante di aver causato lesioni personali.
Le indagini sono scattate nel giugno di quest'anno, quando i carabinieri del Nas, accedendo ad un albergo dismesso il località Gallico, constatavano che era stata allestita una vera e propria casa di riposo senza alcun titolo autorizzativo. La struttura ospitava oltre trenta anziani, incapaci di provvedere a loro stessi per vecchiaia e gravi patologie, in una situazione di “drammatico degrado, abbandono e incuria”.
Infatti agli occhi dei militari si palesava una struttura in profondo degrado, incuria, disordine ed in gravissime condizioni igienico sanitarie, con resti di feci e urina per terra e sui letti, pannoloni sporchi, resti di cibo e stoviglie usate, tanto che tutti gli ambienti erano impregnati di un odore nauseabondo.
Inoltre presso i locali di cucina, venivano rinvenuti carne e uova in cattivo stato di conservazione, mentre presso la medicheria molti dei farmaci risultavano scaduti. A completare una situazione già surreale, con l’ausilio di tecnici ENEL, i militari scoprivano che l’intera struttura era alimentata con un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica.
Successiva attività investigativa, consistita nella raccolta di numerose testimonianze, ha permesso di accertare che i parenti degli anziani, erano obbligati a preavvisare ai gestori una eventuale visita e gli incontri dovevano avvenire presso la vecchia hall dell’albergo, con il divieto di accedere nelle camere, condotta verosimile finalizzata a celare le gravi carenze igienico sanitari.
Inoltre, al fine di avere un maggiore profitto, i gestori avevano ridotto all’osso il personale sia sanitario che delle pulizie, abbandonando di fatto gli anziani.
Da ultimo, molti ospiti erano affetti da scabbia, particolare che i gestori cercavano di celare vestendo le vittime con abiti a maniche lunghe.
Gli arrestati, non sono nuovi a tale condotta, infatti quanto riscontrato a giungo è solo la conferma di un “preordinato e già sperimentato schema imprenditoriale” a discapito di anziani particolarmente fragili, infatti già il Nas di Reggio Calabria tra gennaio e luglio del 2020 aveva denunciato gli stessi indagati per fatti simili e sequestrato a loro carico ulteriori due strutture adibite a casa di riposo, anche queste prive di autorizzazione, tra Reggio Calabria e Gambarie. Oltre ai soggetti arrestati, sono stati deferiti ulteriori tre operatori socio sanitari.
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