Case popolari di Pistoia, Veraldi: "Prive da anni delle più elementari opere di manutenzione. La Regione finanzi progetti di recupero"

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images Case popolari di Pistoia, Veraldi: "Prive da anni delle più elementari opere di manutenzione. La Regione finanzi progetti di recupero"

  20 luglio 2021 11:08

"Il complesso di case popolari Aterp di Pistoia, privo da anni delle più elementari opere di manutenzione, come nel caso della palazzina 57A si va ormai sgretolando e a ben poco servono le segnalazioni e le denunce fatte dagli inquilini nel tempo". E' quanto si legge in una nota di Stefano Veraldi.

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"Pavimenti saltati in moltissimi punti, - evidenzia - rappresentano vere e proprie trappole per l’incolumità dei residenti, in particolari gli anziani. Prospetti di balconi in cemento armato che si vanno letteralmente sgretolando e che costringono a posizionare transenne per impedire il passaggio e quindi a evitare che parti anche pesanti di cemento rovinino sulla testa dei passanti". 

"Ci rendiamo contro delle difficolta economiche dell’Aterp nell’eseguire sia la manutenzione ordinaria che straordinaria, - prosegue - ma è tempo che la Regione finanzi progetti di recupero al fine di evitare che prima o poi qualche inquilino, degli alloggi realizzati nel lontano 1978, rimanga ferito dalla caduta non certo accidentale di parte del manufatto".

"Ormai le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale sono alle porte - ribadisce - e quindi i residenti si aspettiamo dal governo che verrà un segnale forte che metta nell’agenda dei lavori un’azione di recupero del complesso residenziale, un segnale che di certo non è arrivato dall’ormai “Sindaco che non c’è” Sergio Abramo che anche in questo caso ha dimostrato che le promesse fatte in campagna elettorale asseverando l’attenzione alle periferie e gli interventi a 360 gradi che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto eseguire nei prossimi anni, partendo dal 2017 non sono state il fulcro , ma il disinteresse totale".

"Di certo non possiamo continuare a finire sulle pagine dei giornali e nelle trasmissioni televisive, - conclude - per far valere innanzitutto il diritto a non vivere tra i liquami e con il rischio di finire con un blocco di cemento in testa!"

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