“Le morti sul lavoro sono una vera e propria piaga sociale. In queste ore, per manifestare vicinanza alle famiglie che hanno provato sulla loro pelle il dolore della perdita prematura di un caro, il Psi - attraverso una interrogazione parlamentare Senatore Riccardo Nencini, presidente della commissione cultura del Senato, cui va il mio sentito ringraziamento per la sensibilità che ha dimostrato - si è rivolto al Ministro della Giustizia per fare luce definitivamente sul caso del giovane vibonese Aldo Ferraro, morto tragicamente durante i lavori di scavo per le condotte che servivano a potare l’acqua proveniente dalla diga del Menta nelle case dei reggini”.
E’ quanto ha dichiarato Gian Maria Lebrino, responsabile politiche sociali del Psi e segretario provinciale socialista, riferendosi ad una interrogazione parlamentare firmata da Nencini dove si legge: “il Tribunale penale in primo grado ha disposto cinque condanne ad una provvisionale da corrispondere ai familiari che non è stata versata se non in piccola parte; per quanto riguarda il secondo grado, la Corte di Appello penale di Reggio Calabria, ad oggi non ha ancora fissato l’udienza di discussione;
il procedimento civile di primo grado, caratterizzato da numerosi rinvii, non si è ancora concluso; dopo 12 anni dall'evento luttuoso non si è ancora ottenuta una pronuncia definitiva da parte degli organi giudiziari”.
Nell’interrogazione si chiede se “il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso approfondire i motivi che hanno causato la mancanza di una pronuncia giudiziaria avente ad oggetto un evento accaduto dodici anni prima”.
Gian Maria Lebrino prosegue nella nota: “Quello di Aldo è uno dei tanti casi che merita giustizia e che vede la famiglia prigioniera delle lungaggini giudiziarie. Intanto esprimiamo vicinanza e affetto alla famiglia del caro Aldo Ferraro nell’auspicio che si possa in tempi celeri arrivare a una soluzione che non restituirà la vita ad un giovane lavoratore ma renderà finalmente giustizia alla memoria di un ragazzo che non meritava di morire così in giovane età".
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