Caso Bonolis, anche Pollice fa le sue scuse alla Direttrice Perrotta con una lettera al Corriere

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Francescantonio Pollice
  29 gennaio 2024 16:06

Ha attirato l’attenzione di molti esperti e studiosi di musica il modo in cui il noto conduttore Paolo Bonolis si è rivolto alla Direttrice e fondatrice dell’Orchestra femminile Olimpia, Francesca Perrotta. Quel “Signora” pronunciato da Bonolis è risuonato come una sorta di indifferenza nei confronti della rispettabilissima qualifica di Perrotta, tanto che nelle ultime ore molti professionisti dell’ambiente musicale hanno voluto dare la loro opinione sull’accaduto. Tra questi anche il Maestro Francescantonio Pollice, in qualità di Presidente dell’Associazione Italiana Attività Musicali, ha scritto le sue scuse alla Direttrice d’orchestra, inviandole al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Lo storico quotidiano ha pubblicato integralmente la lettera del Maestro Pollice, che riportiamo qui di seguito:

“Le scrivo perché sento di dover chiedere scusa a Francesca Perrotta, Direttrice e fondatrice dell'Orchestra femminile Olimpia, che Paolo Bonolis ha chiamato Signora, e alla percussionista dell’ensemble definita sexy sempre dal conduttore, in occasione della giornata inaugurale di Pesaro Capitale della Cultura 2024. Ho studiato musica, me ne occupo da 40 anni, sono il Presidente di AIAM (Associazione Italiana Attività Musicali) e Vicepresidente del CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica) da tanto tempo impegnati, in patria e all’estero, nella promozione e nel sostegno della musica e degli artisti italiani di maggior talento, specialmente dei più giovani, e direttore artistico di AMA Calabria (Associazione Manifestazioni Artistiche) che organizza concerti e iniziative nella regione dove sono nato e vivo da sempre.

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Il mio retroterra professionale mi consente di dire che conosco la musica a 360°, e soprattutto la fatica e l’impegno necessari per essere protagonisti sul palcoscenico come le due donne citate, che non ho il piacere di conoscere personalmente.

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La musica è un dono; perché diventi professione ed eccellenza necessita, come in ogni settore d’altronde, di dedizione, esercizio continuo e anni di studio. Qualche tempo fa ho letto l’intervista alla campionessa di sci, Sofia Goggia che diceva di appartenere all’unico sistema meritocratico presente in Italia: lo sport. Si vince solo se si è davvero forti. Posso dire che lo stesso accade nella musica: non diventi Direttore, professore d’orchestra, solista, membro di gruppi da camera per caso, ma perché possiedi qualità e talento per farlo. Ecco perché ritengo che dopo tanti sforzi, non sia corretto sostituire la parola Direttrice con Signora, o rivolgersi a una musicista di esperienza, sottolineando quanto sia sexy. E non lo dico perché al Maestro Riccardo Muti questo non sarebbe successo, ma perché è denigrante rivolgersi ad un’artista, che tanto ha studiato per stare su quel palco, senza il dovuto rispetto.

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Concludo lanciando un appello al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alle istituzioni, alla politica, e a quanti donne e uomini sono impegnati nel mondo della cultura perché si lavori tutti insieme affinché episodi del genere non avvengano più e soprattutto si faccia qualcosa in più per prevenirli.

Sono un uomo del Sud, i miei genitori, che purtroppo ho perso recentemente, mi hanno insegnato il valore e la responsabilità delle parole che usiamo. E chi meglio di Lei, Direttore, che ha fatto delle parole un mestiere, può capire la differenza e il significato sotteso tra Direttrice e Signora". 

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