"Il mio ruolo di consigliere comunale mi impone di esprimere pubblicamente il mio pensiero e di appoggiare la battaglia avviata dal consigliere regionale Antonello Talerico per evitare che il Consiglio Nazionale delle Ricerche possa abbandonare la nostra Città, sarebbe una sconfitta per tutti, una sconfitta imperdonabile. A questo punto occorre chiarezza, dobbiamo approfondire chi tutela chi e perché ruoli apicali della società accettano inerti lo smantellamento dell’Università e la forza politica della Città di Catanzaro".
A scriverlo in una nota stampa è il Consigliere comunale di Catanzaro, Francesco Scarpino.
"Qua non si tratta più di parlare o gonfiarsi il petto per le attività ordinarie (la cura del verde pubblico, la manutenzione delle strade) che una pubblica amministrazione dovrebbe fare senza dover essere sollecitata - scrive Scarpino - Qua si tratta della dignità dei cittadini catanzaresi e di Catanzaro, perché noi siamo il capoluogo di Regione! Io sono un uomo semplice e, nella mia semplicità ho colto questa resa. È come se avessimo deposto le armi, anzi in realtà non le abbiamo mai imbracciate e, ciò mi rammarica molto".
"Ho deciso di portare avanti l'azione intrapresa dall'Onorevole Antonello Talerico - spiega il consigliere - perché difende la Città e sposa le giuste cause e non solo perché è un Avvocato, ma perché fa politica con passione e determinazione, come ogni giorno la intendo io, al servizio dei cittadini e non delle prebende o peggio ancora dei poteri forti".
"Allora chi veramente ama la città deve scendere in campo - prosegue Scarpino nella nota - dobbiamo far sentire alta la nostra voce, il nostro disappunto. Basta parola e filosofia, qua occorrono i fatti, lo pretendo io come consigliere comunale e come cittadino. Vorrei una presa di posizione da parte di tutti i professori che abbiamo in Consiglio Comunale, dal sindaco Fiorita, all’assessore Monteverdi, al consigliere di opposizione Valerio Donato, quest’ultimo aveva parlato di difesa della città e dell’Università in alcuni suoi interventi, salvo poi non aprire bocca sull’ennesimo scippo alla città. Mi rendo conto che ognuno può avere interessi tali da essere costretto al silenzio - rimarca - ma se è tale il condizionamento o il timore allora meglio mettersi da parte, poiché si perde in termini di credibilità e affidabilità".
"Proliferano conferenze stampe per il verde pubblico - conclude Scarpino - e si tace sulla perdita delle attività di ricerca, sugli scippi all’Università (salvo le populistiche uscite sulla stampa), sulle primarie condizioni per poter parlare di sviluppo, vergogna!"
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