"In attesa del pronunciamento definitivo del TAR Calabria sul caso Conad di Corso Mazzini, i contenuti della recente ordinanza emessa dai giudici amministrativi dovrebbero indurre il sindaco Fiorita a non girarsi dall'altra parte e avviare una seria riflessione sugli uffici comunali interessati", esordisce così il comunicato stampa dei consiglieri comunali Concolino, Laudadio, Riccio, Lobello e Polimeni.
"Anzitutto, è di palmare evidenza che il TAR, richiedendo l'avvio di un'istruttoria finalizzata alla stesura di una relazione da parte di soggetti terzi abbia sostanzialmente decretato il commissariamento di una parte della macchina burocratica di Palazzo De Nobili. Un dirigente o un funzionario della Polizia di Stato dovranno verificare l'effettiva estensione della superficie di vendita dell'attività commerciale, seguendo determinate prescrizioni (che forse prima erano state ignorate o disconosciute?), mentre il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Soverato dovrà accertare se l'immobile di Corso Mazzini interessato "sia conforme ai titoli edilizi negli anni rilasciati dal Comune di Catanzaro e se abbia il requisito dell’abitabilità”. Attività che in una città normale sarebbe la routine degli uffici comunali ma che con l'avvento dell'Amministrazione Fiorita è diventata ingestibile. Mai infatti era successo che il comune fosse sostanzialmente commissariato su una pratica simile".
"Altro aspetto. Per la seconda volta viene confermata la sospensiva del provvedimento di chiusura dell'attività commerciale. Non crediamo che il TAR sia così sprovveduto da lasciare aperto un locale che possa a mettere a repentaglio la pubblica incolumità, ma che giustamente voglia assumere tutti i documenti utili per dirimere questa articolata controversia tecnico-giuridica. Facciamo tuttavia notare - spiegano - che l'atto di chiusura è stato adottato dal primo dirigente nominato da Fiorita in qualità di sindaco. In tutte le sue sfaccettature, il caso Conad è figlio della gestione Fiorita e il primo cittadino non potrà fare il pesce in barile per sempre".
"Ci auguriamo - concludono i consiglieri comunali - che questa vicenda si risolva con l'equo contemperamento fra libertà di iniziativa economica e rispetto e, forse ancora di più, certezza delle regole e equa applicazione delle stesse. Concetti declamati in campagna elettorale ma che probabilmente alla prova dei fatti sono stati miseramente traditi".
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