"Ieri sera la trasmissione “Titolo V” su Rai Tre ha messo a nudo i disastri della sanità calabrese, ricorderemo a lungo l’intervista al Commissario alla Sanità Gen. Cotticelli che ha platealmente dichiarato la sua inadeguatezza. Crediamo che, attraverso la ripetuta frase “No, le spiego subito, non è così dottore”, il Commissario qualcosa in più di quello che ha detto abbia dimostrato di poterlo dire eccome, che possa fare necessaria luce sulla storia recente che ora ripercorriamo".
Lo scrive Marco Rotella, Segretario Circolo PD “E. Lauria”.
"Fino a quando non ha formulato segnalazione al Ministero della Salute sul mancato “Piano Emergenza Covid”, il soggetto attuatore era la Presidente della Giunta Regionale Jole Santelli, da nomina del capo nazionale della protezione civile Angelo Borrelli Borrelli, con ordinanza regionale n. 2 del 5 Marzo 2020, aveva individuato due delegati del Soggetto Attuatore, il Dirigente pro tempore della U.O.A. di Protezione Civile ed il Dirigente Generale pro tempore del Dipartimento Tutela della salute, Politiche Sanitarie della Regione Calabria. Il 10 Marzo, con apposita ordinanza la Presidente della Giunta Regionale istituisce “l’Unità di crisi Regionale presso la Protezione Civile, nella sede della Cittadella Regionale, costituita da: Presidente della Regione, il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, il Dirigente dell’UO Protezione Civile, il referente sanitario regionale. L’Unità di crisi coordina le attività emergenziali e tutti i rapporti con le Istituzioni ed in particolare con le Prefetture”. A supporto dell’Unità di crisi viene costituita, con ordinanza n. 8 del 16 Marzo, la Task Force Regionale, rimodulata ed aumentata di 6 membri con ordinanza regionale n. 26 dell’8 Aprile".
"L’11 Marzo, la Regione Calabria “…in accordo con il Commissario Straordinario Gen. Saverio Cotticelli e con il supporto del Dipartimento Salute, ha approvato il piano che prevede l’attivazione di 400 posti letto di terapia intensiva e subintensiva per le aree nord, centro e sud della regione.” Il 16 Marzo addirittura apprendiamo che la Presidente lavora al progetto emergenza “in un sereno e serissimo lavoro di squadra” con il Gen. Cotticelli. Il 21 Marzo il piano messo a punto dalla Regione Calabria si raf orza con l’allestimento di una struttura modulare con una capacità di 80 posti di terapia intensiva e subintensiva nell’area adiacente all’Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini di Catanzaro. Struttura mai realizzata. Arriviamo all’autunno, in piena seconda ondata per scoprire dai media che il “sereno e serissimo lavoro di squadra” con il Gen. Cotticelli si è interrotto, non sappiamo a causa di chi né da quando, e dunque tutto è fermo. Questo ci aspettavamo di sentir dire almeno dal Gen. Cotticelli, dal momento che dalla Regione registriamo un fragoroso silenzio, e per questo siamo relativamente contenti che il Commissario, seppur in modo tardivo, abbia preso atto dei non-risultati e si sia dimesso. cosa che dovrebbero fare, se non fosse che ormai andiamo ad elezioni, i nostri rappresentanti regionali e con loro i dirigenti individuati come responsabili. Ma sia chiaro che non basterà la sostituzione del Commissario se non saremo in grado di vigilare, d’ora in poi, sul complessivo funzionamento della nostra sanità regionale"
"Tali gravi corresponsabilità hanno fatto sì che la Calabria sia stata classificata “Zona Rossa” alla luce del sistema dei 21 indicatori poiché è stata appurata la non realizzazione dei presidi necessari a fronteggiare la seconda ondata della pandemia, in barba agli ingenti finanziamenti erogati in questi mesi. Con il sistema sanitario già in affanno di fronte ad una contenuta presenza di pazienti Covid, la priorità diventa continuare a garantire l’assistenza e la cura alle altre patologie, che purtroppo continuano ad esserci! Dunque è la reiterata pessima amministrazione della Calabria, nota ormai a livello nazionale, la causa del nostro lockdown. Siamo zona rossa per tutelare i cittadini da una Regione matrigna che predica bene e razzola male, disinteressandosi del fatto che mette in pericolo i più deboli. Sembra secondario, parlando di salute, ma non possiamo trascurare affatto il danno economico ingiustificato ed evitabile che gli operatori calabresi dovranno sostenere. Così aggiungiamo danno a danno".
"Per questo motivo pensiamo- scrive ancora Rotella - che sia necessario mandare in soffitta lo scaricabarile di cui si sta rendendo protagonista questo Governo regionale per inaugurare una stagione di collaborazione con il Governo Nazionale; questo non è terreno di campagna elettorale. È necessario che i pagamenti dei due “Decreti Ristori” arrivino il prima possibile sul conto corrente degli operatori penalizzati, evitando i ritardi già visti nell’erogazione della cassa integrazione causati anche del mancato dialogo istituzionale. È necessario intervenire rapidamente a livello regionale identificando politiche di sostegno straordinarie per gli operatori economici e stanziando fondi per i lavoratori, e presidiare sull’attuazione effettiva di tali provvedimenti. Mai come oggi le forze politico-sociali e le Istituzioni devono lavorare per rendersi interlocutori credibili dei bisogni della popolazione, in modo tale da incanalare il giusto malcontento e la voglia di cambiamento che le numerose piazze spontanee che attraversano la Calabria in questi giorni manifestano. La comunità del Circolo PD “E. Lauria” è pronta fin da subito a rimboccarsi le maniche e a far sentire la sua presenza e attivarsi per ascoltare i bisogni ed il disagio economico e sociale e per tradurli in proposte fattive. E chiede con forza a tutte le forze politiche di mostrarsi all’altezza del grave momento che stiamo attraversando incarnando un ruolo propositivo e collaborativo. Una possibilità di riscatto questa regione la merita, e sarà possibile se la collettività saprà stringersi in questa emergenza e se la politica sarà pronta ad ascoltare ed interpretare i bisogni troppo al lungo trascurati ed ora improrogabili. Se la classe dirigente ed i suoi amministratori non sanno interpretare questi bisogni e capire l’urgenza del cambiamento si dimettano, perché la loro è una presenza più dannosa che inutile. Tra pochi minuti si riunirà l’assise regionale per parlare di “colori” e discutere come strumentalmente impugnare il decreto di cui abbiamo illustrato le ragioni. E allora, cari amministratori calabresi, fate un gesto dignitoso, in questa “urgente” seduta, date colore alle vostre vite e dimettetevi".
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