“I magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro e del Tribunale dei Minori hanno affidato temporaneamente la tutela della bambina in questione alla zia”
13 agosto 2020 21:51Ad intervenire è un testimone della vicenda e parte coinvolta nei fatti. Il caso è quello di una bambina che da oltre due mesi vive con la zia e la nonna, e da cui è partita una denuncia da parte della madre che la rivuole con sé (LEGGI QUI).
“La gravità delle dichiarazioni, fatte dalla madre della bambina nell’articolo in questione, la ritiene responsabile del reato di diffamazione a mezzo stampa punibile, secondo il codice penale, fino a tre anni di reclusione art. 595 c.p. La leggerezza e la mala fede con la quale a distanza dell’inizio dei fatti di ben 4 mesi e 17 giorni, la donna propone articolo in data 4 agosto su una testata giornalistica di tutto rispetto, è a dir poco incosciente nei confronti della stessa figlia di cui lei narra vicende surreali, ma allo stesso tempo denigratorio nei confronti del lavoro svolto e in continua evoluzione della Questura di Catanzaro, Procura della Repubblica di Catanzaro, Assistenti Sociali del comune di Catanzaro e del Tribunale dei Minori di Catanzaro”, racconta il testimone.
“La verità dei fatti è ben altra e cioè, che proprio la zia e la nonna hanno salvato la bambina, sua sorella e suo fratello più volte, da vicende violente che hanno coinvolto il nuovo nucleo familiare della madre da più di cinque anni, fino al punto che, proprio l’altra figlia che viene raccontata come ‘’soggiogata’’, il 19 marzo manda una serie di messaggi alla zia chiedendo disperatamente aiuto. Una urgente richiesta di soccorso che ha come obiettivo lo scopo di allontanarsi immediatamente da casa della madre e di mettersi al sicuro, cosi come già successo tante altre volte. Così la ragazzina più grande va a rifugiarsi a casa della nonna e la sorellina più piccola a casa della zia”, spiega.
“Storia del tutto diversa rispetto alla denuncia della donna che afferma il sequestro di persona (minore), sottrazione di persona incapace, minaccia aggravata e violenza privata da parte della zia e della nonna nei confronti delle due nipotine. Soprattutto strana questa storia dal momento che proprio la zia e la nonna da circa 20 anni si sono presi cura di questa donna e dei suoi tre figli a seguito della totale inadempienza genitoriale di lei e del suo ex marito, scaricando ogni responsabilità soprattutto sulla zia, la quale, con grandissimi sacrifici e rinunce personali, si è sempre occupata della crescita dei bambini e della loro educazione, mentre la mamma totalmente proiettata in un mondo surreale stava li a guardare. Decine e decine di testimoni della città di Catanzaro conoscono perfettamente questa storia, testimoni per altro scandalizzati per i fatti emersi e pronti a dare la loro testimonianza nell’aula del tribunale sui fatti realmente accaduti in quasi 20 anni. Ma la cosa più eclatante, rispetto alle dichiarazioni di questa mamma, è che sono stati proprio i magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro e del Tribunale dei Minori ad affidare temporaneamente la tutela della bambina in questione alla zia, la quale, con la capacità e l’amore che l’hanno sempre contraddistinta, è riuscita a dare una nuova spensieratezza e felicità alla bambina. A causa delle diffamazioni citate nell’articolo precedente la madre sarà chiamata in giudizio presso il Tribunale di Catanzaro dove dovrà rispondere delle gravissime affermazioni quali: il sequestro di persona (minore), sottrazione di persona incapace, minaccia aggravata e violenza privata. Nella totale fiducia sul percorso della giustizia ci tengo a comunicarvi che intanto la bambina è serena, spensierata e felice- conclude il testimone- perché protetta, amata e rispettata, come è giusto che sia ogni bambino in tenera età”.
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