"Da qualche giorno è risaputo che Carmelo Furci, arrestato per reati gravissimi tra cui sembrerebbe stabilmente affiliato alla cosca Greco e contro cui il Comune di Lamezia Terme si è già costituito come parte civile, si trovava in alcuni seggi elettorali a sostenere una delle liste di Paolo Mascaro. Lo ha fatto per un tempo molto lungo e, per alcuni periodi, anche con la presenza contemporanea dell’avvocato Nicotera che quindi era al corrente e non lo ha allontanato".
E' quanto afferma Italo Reale del Pd, che stigmatizza quanto sta accadendo in città intorno ad una vicenda che è oggetto di indagini da parte della polizia.
"Lo stesso avvocato Nicotera - prosegue Reale - ha confermato che il Furci è un suo cliente ed avendolo difeso in processi di una certa gravità è assolutamente cosciente della storia giudiziaria di quest’ultimo. Inoltre il Sindacato della Polizia penitenziaria ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha segnalato la gravità dei ritrovamenti nella casa del Furci, (diverse armi, materiali esplodenti e delle divise delle guardie penitenziarie), ritenendo che questi potessero fare ipotizzare la preparazione di una evasione che, se collegati al materiale rinvenuto, si prospettava di notevole violenza. Di più, al Furci, tra i reati di cui viene accusato, si ipotizza anche quello di usura che è una delle maggiori ragioni delle difficoltà dell’Imprenditoria lametina quando le banche chiudono il credito. Inoltre, la Procura generale ha impugnato la sua esclusione dal processo per la dichiarazione di incandidabilità di Mascaro e, ritengo, che presto verrà impugnata in Cassazione anche la decisione favorevole allo Stesso, della Corte di Appello. Ora io non ho mai discusso la correttezza di nessuno e tantomeno lo voglio fare ora per i colleghi Mascaro e Nicotera che stimo senza riserve ma mi chiedo se si rendono conto che il sospetto che ha portato allo scioglimento del terzo Consiglio comunale è sorto con l’arresto di un candidato in una delle loro liste e mi chiedo se si rendono conto della gravità del fatto che se sicuramente non mette in discussione le loro persone, certamente crea più di un dubbio sulla loro capacità di comprendere la necessità di tenere lontano dalla vita pubblica chi potrebbe raccogliere il consenso con la forza della delinquenza organizzata anche a prescindere del dato reale mi chiedo se si rendono conto che nei programmi televisivi nazionali siamo già oggetto di attenzione (e non positiva), se si rendono conto che - conclude Reale - chi vuol bene alla città non consente ad un pregiudicato di raccogliere dati sulla propria lista e di interloquire con il seggio e per ultimo se si rendono conto che il livello altissimo di astensionismo indica una disaffezione verso la politica e la democrazia che è anche conseguenza di questi errori e dell’evidente incapacità di alcune parti politiche di tenere lontana la delinquenza organizzata". (a.c.)
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