Caso Pittelli. Il 15 settembre di nuovo in aula per la scarcerazione: fissato l'appello cautelare al Tribunale della Libertà

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Giancarlo Pittelli
  04 settembre 2020 13:29

di EDOARDO CORASANITI 

Quindici settembre. Un’altra data da cerchiare in rosso nella ormai lunga vicenda giudiziaria e carceraria di Giancarlo Pittelli, avvocato, ex deputato, indagato e in carcere a Nuoro dal 19 dicembre 2019 nell’ambito della maxi retata dal nome “Rinascita Scott”, il blitz guidato da Nicola Gratteri contro le cosche del Vibonese (su tutti, i Mancuso) e che conduce all’arresto di 334 persone e l’iscrizione di 416 persone nel registro degli indagati (ora diventati 457).

Il 15 settembre gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile si ritroveranno nelle aule del Tribunale della Libertà di Catanzaro per discutere l’appello cautelare, nato a seguito del rigetto dell’istanza di scarcerazione dei primi di luglio. In quel caso, era stato il Gip Pietro Carè a dire di no ai legali (LEGGI QUI): "Non è possibile accedere ad una diversa valutazione cautelare"  nonostante la decisione della Corte di Cassazione di pochi giorni prima che aveva demolito le accuse sui reati fine (abuso d’ufficio e rilevazione di segreto d’ufficio) e ridimensionato quella sul concorso esterno da aggravato a semplice.  Non più, dunque, per aver agevolato il boss Luigi Mancuso, ma per aver favorito l’organizzazione mafiosa. Subito dopo, i legali hanno depositato l'appello cautelare che si conclude con una decisa richiesta: revoca o sostituzione della misura detentiva con una meno afflittiva anche con l’ausilio del braccialetto elettronico nella propria abitazione familiare, o in quella di Copanello.

Inoltre, a fine luglio gli avvocati Staiano e Contestabile hanno presentato un'altra istanza di scarcerazione, denunciando anche le precarie condizioni di salute di Giancarlo Pittelli (LEGGI QUI): "L'indagato sta vivendo una devastazione psicologica per effetto della carcerazione" (proprio in queste ore, Pittelli dovrebbe ricevere la visita di uno psichiatra). Stesso esito: per il Gip, Barbara Saccà, l'avvocato da 8 mesi in isolamento a Nuoro deve restare in carcere.  


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