Caso Pittelli, niente carcere: il fascicolo torna a Catanzaro

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Giancarlo Pittelli a Vibo
  16 luglio 2022 09:25

di EDOARDO CORASANITI 

Giancarlo Pittelli resta agli arresti domiciliari: lo hanno deciso i giudici della Prima Sezione della Corte di Cassazione, chiamati a decidere sul ricorso presentato dalla difesa Pittelli, rappresentata dagli avvocati Salvatore Staiano, Giandomenico Caiazza e Guido Contestabile, dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro che ha accolto l’appello cautelare della DDA di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri per la vicenda della lettera inviata alla ministra Carfagna.

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I giudici hanno annullato la decisone impugnata e rinvio  al Tdl di Catanzaro per una nuova trattazione. Ieri mattina il Procuratore Generale aveva chiesto alla Prima Sezione di rigettare il ricorso della difesa. 

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 L'avvocato ed ex parlamentare accusato di concorso esterno in associazione nell'ambito del processo "Rinascita Scott" era stato scarcerato (dal Tdl) e rimesso ai domiciliari dopo le istanze dei suoi avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile. La vicenda sul tavolo è riferita alla lettera inviata da Pittelli alla ministra Carfagna, che ha portato all'arresto lo scorso dicembre su richiesta della Procura e decisione del Tribunale di Vibo Valentia. Poi la scarcerazione a febbraio scorso. Decisione che aveva fatto scattare il ricorso dei pm guidati da Nicola Gratteri per ripristinare la misura dell'arresto in carcere, tanto da portare all'attenzione interviste, articolo di giornali, interpellanze parlamentari. 

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I giudici del Tdl hanno ritenuto valide le ragioni depositate nell'atto di appello, secondo cui ci sarebbero ragione cautelari che dimostrano concrete e reali le esigenze cautelari.

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