Caso Sacal. Il ministro Giovannini: "L'Enac revocherà la concessione senza il ritorno del controllo pubblico"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Caso Sacal. Il ministro Giovannini: "L'Enac revocherà la concessione senza il ritorno del controllo pubblico"

  24 novembre 2021 23:42

"In mancanza della sussistenza del requisito concreto della partecipazione pubblica maggioritaria nella compagine societaria ritiene di confermare l’avvio del procedimento di revoca della concessione di Lamezia Terme. La Sacal avrà trenta giorni di tempo per formulare le controdeduzioni". E' l'ultima novità del caso Sacal. Ad annunciare la novità è il ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini rispondendo al question time alla Camera a un'interrogazione del deputato della Lega Domenico Furgiuele. Sostanzialmente l'Enac, che vigila, sulla società che gestisce gli aeroporti calabresi, il 22 novembre scorso ha detto che non bastano le buone intenzioni del privato di disponibilità a ripristinare la maggioranza pubblica: servono i fatti. Senza, scatterà la revoca della gestione dello scalo di Lamezia Terme. 

Giovannini ha ripercorso le tappe della vicenda. Dalla privatizzazione avvenuta a causa della mancata sottoscrizione delle quote dei soci pubblici e delle rimostranze di Enac sulla regolarità della procedura che hanno portato appunto alla minaccia di togliere a Sacal il principale scalo calabrese. Giovannini ha comunque precisato che pur in caso di commissariamento sarà garantita la "continuità aziendale nelle more dell’individuazione di un nuovo concessionario. Ma il procedimento non è ancora concluso e se sarà stabilito di nuovo il controllo pubblico della società, Enac archivierà il procedimento. Sono in corso interlocuzioni con la Regione Calabria e gli altri soci pubblici". 

Banner

Dunque la partita si sbloccherà solo e soltanto se verrà seguito fedelmente il famoso pre-accordo del 2 luglio scorso sottoscritto da Regione (sotto la reggenza del presidente f.f. Nino Spirlì) e Lamezia Sviluppo (il privato di maggioranza) che stabiliva che la prima sottoscrivesse le azioni inoptate dagli altri soci pubblici, mantenendo appunto l'assetto di controllo degli enti non privati.   

Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner