Caso sanzione avvocato della Provincia, l'Ente: "Ecco la verità, meglio attendere l'esito del giudizio"

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Palazzo provinciale di Catanzaro
  02 agosto 2024 09:02

"In replica all’articolo apparso sulla testata on line Nuova Calabria si rendono necessarie delle brevissime precisazioni.

L’Avvocato Chiarella avrà modo di spiegare in Tribunale, e non sui media, quelle che sono le sue legittime ragioni ed aspettative come anche è diritto dell’ente, a conclusione di una meticolosa istruttoria, applicare il codice disciplinare vigente nell’Ente.

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Tuttavia mi preme rilevare che l’Avvocato, diversamente da come affermato nell’articolo, non è stato rimosso da alcun incarico, semplicemente non le è stato rinnovato poiché scaduto il 31/12/2022, incarico conferito dal precedente Segretario Generale dell’Ente, Avv. Vincenzo Prenestini, e nelle more di dare una definizione al settore l’interim veniva assunto dal Segretario Generale Avv. Francesca Ganci che ha provveduto alla gestione di tutti gli affari correnti vista la qualifica dirigenziale posseduta, prassi consolidata anche nelle pregresse presidenze.

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Con la determina citata si conferiva, temporaneamente, all’Avv. Bruno Talarico, avvocato di ruolo ed in servizio presso l’ente ed il più anziano dopo l’Avv. Chiarella, la funzione di Coordinatore fino all’adozione di tutti gli finalizzati al completamento del modello organizzativo dell’ente, trattandosi di semplice incarico fiduciario.

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Una volta definito il processo riorganizzativo dell’ente, ed attestato che l’Avvocatura dovesse essere individuata come Servizio Autonomo, è stata espletata, per come prevede la normativa vigente, una manifestazione di interesse per la individuazione del Funzionario Delegato con l’esito che sappiamo, nel pieno rispetto della normativa vigente. Quindi nessuno è stato rimosso.

Quanto poi alla questione dell’Aci va rilevato che, diversamente dalla ricostruzione operata, l’Ente aveva il dovere di comunicare espressamente, perché espressamente richiesto dall’Aci, se vi fossero procedure disciplinari in corso. È di tutta evidenza che, anche per stessa ammissione dell’interessata, vi era e vi è in corso una causa pendente in Tribunale per la contestazione di un provvedimento disciplinare. Niente di più. Non segnalarlo sarebbe equivalso, da parte del Dirigente del Personale, come una falsa dichiarazione.

Quanto al merito della vicenda siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura, dove saranno evidenziate le ragioni dell’Ente che, a torto o ragione, ha ritenuto di dover attivare il percorso oggi destinato alla pubblica gogna. Enfatizzare una sospensione come anticipazione di giudizio a se favorevole è una inopportuna forzatura.

Sulla vicenda non seguiranno ulteriori dichiarazioni".

Lo afferma il presidente della Provincia Amedeo Mormile.

 

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