"La Lega sconfessa la Lega. Si potrebbe sintetizzare così la clamorosa gaffe del gruppo consiliare del Carroccio che, nella smania di attaccare l’Amministrazione, ha letteralmente inventato un inesistente “caso Scalise”.
Lo scrivono i consiglieri comunali Vincenzo Capellupo e Raffaele Serò
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Il nostro apprezzato assessore ai lavori pubblici, come ha ufficialmente confermato la Sorical (guidata dall’avvocato Cataldo Calabretta, molto vicino a Salvini), non ha alcun incarico professionale in atto con la Società che si occupa del sistema idrico calabrese. Aggiungiamo noi, prima che il gruppo leghista faccia un ulteriore autogol, che l’ingegnere Scalise si è occupato, ben prima di essere nominato assessore dal sindaco Fiorita, della progettazione del nuovo serbatoio di Lido".
"Non esiste, dunque, la presunta e inventata incompatibilità dell’assessore Scalise che, peraltro, si è sempre distinto per la sua alta professionalità, per il suo rigore e per la sua autonomia. Il gruppo leghista, ormai ossessionato dall’idea di restare nella nicchia di una sterile opposizione per i prossimi quattro anni (e probabilmente per i prossimi dieci), non si è fatto scrupolo di attaccare anche la Sorical a guida leghista. Noi possiamo dire, con onestà, che l’avvocato Calabretta, al di là delle differenze ideologiche e di schieramento, è persona di grande competenza e disponibilità, non si fa condizionare dal colore delle Amministrazioni e cerca di fare il possibile per mettere in ordine un sistema idrico vetusto e molto complesso come quello calabrese.
La crisi idrica di quest’anno è sicuramente figlia di una politica sbagliata degli ultimi venti anni, una fase da cui gli esponenti comunali della Lega non possono certo tirarsi fuori per avere avuto ruoli di altissima responsabilità anche nel settore in questione".
"L’estate più calda degli ultimi cento anni e l’aumento dei consumi dovuto ad una ripresa anche turistica del quartiere Lido hanno determinato le criticità che saranno superate non appena il serbatoio sarà completato.
Non vorremmo – e ce ne dispiacerebbe per l’avvocato Calabretta – che la nota del gruppo leghista al Comune fosse un grave e minaccioso segnale ai cittadini liberi di questa città oltre che un indizio di una lotta intestina alla Lega che alla città non interessa per nulla. In ogni caso, non è l’assessore Scalise che dovrebbe dimettersi, ma i quattro consiglieri della Lega, autori del più clamoroso degli autogol. Abbiano almeno la decenza e l’onestà di chiedere scusa all’assessore Scalise e alla città".