Caso Shalabayeva, Romano (Siulp): "Un'assoluzione attesa da tempo"

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Felice Romano (Siulp)
  10 giugno 2022 13:04

"Esprimo soddisfazione e gioia per la decisione della Corte di Appello di Perugia che ha assolto i colleghi coinvolti nel caso SHALABAYEVA e che ha visto straordinari 
servitori dello Stato oltre che grandi poliziotti, subire ogni linciaggio dal tritacarne mediatico che, ormai, ha sostituito nell’immaginario collettivo le aule della giustizia".

Così Felice Romano, Segretario Generale del SIULP commenta l'assoluzione in appello di tutti  gli imputati nel processo sull'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua avvenuta nel 2013. I giudici della Corte di Appello di Perugia con la sentenza di assoluzione pronunciata dopo quasi dieci ore di camera di consiglio hanno ribaltato il verdetto di primo grado per Renato Cortese, Maurizio Improta, Francesco Stampacchia, Luca Armeni, Vincenzo Tramma, Stefano Leoni e per il giudice di pace Stefania Lavore

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"Una sentenza, per i fatti esaminati, che sebbene ripristini l’onorabilità dei Colleghi coinvolti, la loro piena correttezza professionale, oltre che l’integrità morale, purtroppo non riuscirà a ripagare quanto hanno patito atteso che, ancora una volta, emergendo quanto sia difficile il nostro lavoro, che da sempre ci espone al rischio del linciaggio 
mediatico, in un Paese in cui la giustizia, per le procedure previste e per l’enorme sovraccarico di lavoro che devono affrontare i giudici nonostante il loro grande impegno,
si mostra ancora particolarmente farraginosa. Quando uomini e donne che ricoprono ruoli e funzioni pubbliche, al punto da diventare icone di modelli da emulare, finiscono nel tritacarne dei processi mediatici, atteso i tempi con cui si giunge alle sentenze, non vi è dubbio che nemmeno il giudizio più favorevole potrà mai riparare i danni patiti sulla carriera e le occasioni mancate che, il più delle volte, non potranno nemmeno essere recuperate.

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Non v’è dubbio -sottolinea Romano- che c’è bisogno urgente di mettere riparo ai tempi ormai troppo lunghi della giustizia, sia per garantire certezza e immediatezza dell’azione penale, sia per evitare ingiustizie ai danni di onesti ed esemplari cittadini. 

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Auspichiamo ora -conclude il leader del Siulp- che almeno la nostra Amministrazione riabiliti immediatamente le carriere dei colleghi restituendo loro il giusto e meritato percorso professionale che la gogna mediatica ha ingiustamente interrotto". 

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