“In relazione ad alcuni passaggi della conferenza stampa che l’Amministrazione comunale di Sersale ha tenuto sabato 23 novembre sulla vicenda delle Valli Cupe, in difesa della mia reputazione umana e professionale nonché della serenità della mia famiglia, ribadisco che, nello svolgimento delle funzioni di direttore della Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe, ho sempre agito nel massimo rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa". A dirlo in una nota è l'ex direttore della riserva Carmine Lupia in risposta alla conferenza stampa sul tema tenuta ieri (LEGGI QUI)
"Inoltre, visto che, nel corso della stessa conferenza stampa, la signora Enza Berlingò, socia della cooperativa ‘Segreti Mediterranei’, ha falsamente sostenuto che il sottoscritto avrebbe ricevuto dalla stessa cooperativa dei ‘… riconoscimenti materiali non certificati e non tracciabili …’, ritenendo i contenuti della suddetta affermazione contrari a verità e gravemente diffamatori, comunico di aver conferito, oggi stesso, mandato ai miei legali di depositare, già nella giornata di lunedì 25 novembre, apposito atto di esposto-querela presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro nei confronti della signora Berlingò. Rilevo, inoltre, che per le ‘Valli Cupe’ e il loro sviluppo mi sono prodigato con tutte le mie energie al fine di permettere al territorio di Sersale e del comprensorio di raggiungere risultati positivi, sia in termini di ricadute economiche che di immagine, anche con riconoscimenti internazionali", ha proseguito Lupia.
"Registro, attualmente, a seguito di comportamenti tipici di noi calabresi, che spesso non riusciamo a volare alto, un immiserimento della questione ‘Valli Cupe’, trasformata, nello stato delle cose, da risorsa per l’intera regione a problema mal gestito e che provoca in me e nei cittadini il sentimento dello squallore e della desolazione. Per tale ragione, quindi, ho deciso di tirarmi fuori completamente da battaglie, polemiche, pettegolezzi e quant’altro e di non rispondere ulteriormente, se non attraverso i miei avvocati per tutte le diffamazioni che ho subito e che dovessi subire, ad eventuali attacchi di basso profilo sulla mia persona e sul mio specchiato operato quale direttore della Riserva. Aggiungo infine, che non permetterò a nessuno di infangare il mio buon nome e quello della mia famiglia e tutelerò nelle sedi giudiziarie opportune le mie ragioni e i miei diritti”.
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