“I forti fanno ciò che devono fare, e i deboli accettano ciò che devono accettare” (Tucidide, storico e militare ateniese, nato intorno al 460 a.C.). É più che mai attuale questo aforisma che ci è venuto in mente esaminando i fatti politici accaduti in questi ultimi giorni in seno al Consiglio Regionale della Calabria, fatti che hanno gettato nello sconforto i cittadini calabresi che sono stati prima sedotti e poi abbandonati, e poi nel ridicolo un’intera regione che è stata, appunto, schernita ad ogni livello ed ad ogni latitudine dello stivale. Infatti, i cosiddetti “forti” ci hanno provato a far passare la legge-vergogna (vitalizi), ed i “deboli” li hanno assecondati senza nemmeno chiedere lumi o discuterla… “Tanto, si presenta da sé”, così ha detto in maniera sommessa, la sera del 26 maggio in aula, il consigliere Graziano (Udc).
"Ricordiamo che la Regione Calabria, in una seduta lampo del consiglio regionale di qualche giorno fa (26 maggio), ha votato per la reintroduzione dei trattamenti di fine mandato, o vitalizi, per i consiglieri regionali pur se questi permangono nella carica per un solo giorno o per l’intera legislatura". Sostengono gli attivisti di: Meetup Reggio 5 Stelle; Meetup Magna Grecia 5 Stelle; Meetup Istmo 5 Stelle – Girifalco; Meetup Catanzaro; Meetup Squillace; Attivisti in Movimento Borgia; Meetup 5 Stelle Pizzo e Meetup Palmi.
"In pratica, - proseguono gli attivisti - anche se decaduti, dimessi o destituiti dall’incarico gli veniva concessa la possibilità di proseguire nel pagamento della contribuzione fino al quinto anno di legislatura consentendogli, di fatto, di passare all’incasso al compimento dei 65 anni (o 60 anni se titolari di doppio mandato). Si tratta, in pratica, di circa 600 euro mensili che si otterrebbero con il pagamento del residuo periodo di contribuzione, cosa che ad un normale cittadino non è concessa se non matura prima gli oltre quarant’anni di contribuzione prevista. Quindi, dopo lo tsunami mediatico di critiche piovuto addosso al Consiglio ed al suo presidente, Domenico Tallini, si è fatto immediatamente dietrofront e nella seduta dello scorso 3 giugno il provvedimento è stato cancellato; ma ciò non toglie certamente la macchia di aver generato un “provvedimento-vergogna” che in tempo di coronavirus è come ricevere un pugno diretto allo stomaco".
"E l’opposizione? - si chiedono gli attivisti - e c’è non si vede e se si vede fa solo danni. Infatti, anche nel corso della seduta dello scorso 3 giugno i danni sono stati evidentissimi, ancor più perché avallati dall’opposizione che anziché sfruttare l’occasione per lanciare un segnale forte ai calabresi di “esistenza in vita” sottoscrive, senza batter ciglio, l’indegna proposta avanzata dalla maggioranza in merito alla reintroduzione dei vitalizi. Proprio lui, quel Pippo Callipo, consigliere d’opposizione del movimento “Io resto in Calabria” che nel corso della scorsa campagna elettorale si faceva forte dei contenuti del suo mirabolante programma politico che prevedeva, alprimo punto, il rispetto e la salvaguardia della legalità e della trasparenza all’interno della pubblica amministrazione: «Nessuno spazio a privilegi, clientelismi, favoritismi, perché il diritto non venga più spacciato come favore». Alla faccia della coerenza!".
"E per non venir meno al suo modo di intendere ed essere coerente, mister Pippo Callipo, nel suo intervento fatto dallo scranno di Palazzo Campanella nel corso della seduta di abrogazione del privilegio, svoltasi il 3 giugno, ha detto: «Oggi abbiamo dato prova di una grande forza, abbiamo tutti insieme abrogato una legge che era stata approvata pochi giorni fa, il 26 maggio. Questa è una cosa che non ci rende deboli ma, anzi, ci rende forti e ci fa onore a tutti, checché ne dicano questi ciarlatani che parlano su facebok e su altre televisioni da quattro soldi, questa è una cosa che ci fa onore a tutti. Noi adesso dobbiamo lavorare per riacquistare la fiducia dai calabresi, da chi ci ha votato e da chi non ci ha votato, dobbiamo riacquistare immagine e credibilità e per fare questo ci dobbiamo impegnare tutti, da domani, a combattere e tagliare i privilegi e spese inutili che ci possono stare nell’ambito della regione Calabria». Un discorso chiaro, conciso e denso di contenuti, quello fatto dal signor tonno, un discorso che ci fa capire, qualora ce ne fosse stato ancora il dubbio, in che mani siamo caduti!", - si legge ancora sulla nota degli attivisti
"E pensare che bastava così poco per elevare il rango dell’opposizione, bastava tirare fuori dai cassetti la proposta avanzata nel 2018 dal Movimento 5 Stelle, la cosiddetta #TaglioPrivilegi, che fu sottoscritta da oltre 5 mila calabresi e che riguardava un disegno di legge che consentiva di ridurre drasticamente i costi e gli sperperi della Regione Calabria di oltre 3 milioni di euro a legislastura. Al tempo del coronavirus, ci saremmo anche aspettati, proprio dall’opposizione, una serie di proposte che andassero in favore delle categorie più deboli e bisognose appoggiando, in particolare, - concludono gli attivisti - quanto chiesto più di due mesi fa dai parlamentari del M5S che chiedevano a gran voce a tutti i Consiglieri Regionali di rinunciare, insieme a loro, a parte dei loro lauti compensi, ma anche in questo caso, probabilmente, mister Pippo Callipo ha preferito temporeggiare ed andare…. a pesca!".
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