Cassandro a C’mon Eagles: “A Catanzaro sto bene. Il demone? Soprannome dato da Biasci…”

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  01 dicembre 2025 21:25

di CARLO MIGNOLLI

L’aria serena ma determinata con cui Tommaso Cassandro si presenta in collegamento a C’mon Eagles, trasmissione condotta da Antonio Argentieri Piuma e Sonia Libico, racconta già molto del suo momento. Il difensore del Catanzaro, autore del gol dell’1-1 che ha aperto la rimonta contro la Virtus Entella, poi completata dal capitano Iemmello sul punteggio di 3-2, parla con lucidità di presente, passato e futuro.

Riguardo al gol che ha acceso il Ceravolo sabato scorso, Cassandro afferma di essere “contento di aver contribuito alla vittoria”, un’emozione che gli rimane ancora negli occhi. Il ritorno a Catanzaro, avvenuto quest’estate, è per lui una scelta di cuore: “Volevo tornare e l’ho voluto fortemente”, dichiara, ricordando anche qualche ostacolo iniziale nella trattativa. “Ritrovare un contesto che conoscevo mi ha fatto piacere. Sto bene qui e sono concentrato per dare il massimo con questa maglia”. Poi aggiungeche un eventuale riscatto definitivo da parte del club lo renderebbe “la persona più felice del mondo”, perché sente la fiducia dell’ambiente, “anche se convincere tutti è sempre complicato”.

Sul difficile avvio di stagione, Cassandro spiega che “l’inizio è stato una fase conoscitiva, con un allenatore nuovo e diversi compagni nuovi”. Una situazione che, secondo lui, può aver inciso su alcune prestazioni meno brillanti. Ma lo scenario oggi appare diverso: “Si vedono miglioramenti notevoli. Anche la squadra dell’anno scorso era cresciuta strada facendo”, ricorda, convinto che questo gruppo abbia ancora ampi margini per togliersi soddisfazioni: “Il campionato è lungo, fatto di alti e bassi, ma siamo consapevoli della nostra forza e di ciò che serve per crescere”.

Tra un’analisi e l’altra, c’è spazio anche per un sorriso. Il soprannome “il demone” - che molti tifosi gli attribuiscono - nasce infatti dalle interminabili partite a briscola nello spogliatoio: “Biasci iniziò a chiamarmi così perché secondo lui vincevo solo per fortuna”, racconta ridendo. “Da lì il nome è rimasto, e anche quest’anno continua”.

Poi arriva il tema delicato delle critiche ricevute nella scorsa stagione. Cassandro non si sottrae: “Sappiamo quando facciamo bene o male, e le parole dei tifosi arrivano”, dice. “L’anno scorso mi rendevo conto di non essere ben visto dalla piazza, almeno inizialmente. Giocavo in un centrocampo a cinque e qualcuno si aspettava qualcosa in più in fase offensiva, ma non è la mia caratteristica: sono un esterno più difensivo o un braccetto”. Nonostante questo, sottolinea come abbia sempre cercato di rispettare le richieste dell’allenatore: “La mia qualità migliore è provare a vedere le cose in modo positivo e lavorare per far ricredere le persone”.

Accanto al calcio, Cassandro coltiva un percorso che molti professionisti faticano a portare avanti: lo studio: “I miei genitori mi hanno sempre detto che dovevo andare bene a scuola”, ricorda. Così è arrivata prima la laurea in Scienze Motorie, indirizzo Calcio, poi la Magistrale in Sport Management: “Lo studio ti mantiene attivo e ti permette di avere un piano B, perché nel calcio non si sa mai”, osserva. E c’è già un progetto futuro: “Quest’anno ho iniziato il corso da direttore sportivo, è un ruolo che mi piacerebbe ricoprire un giorno”.

Guardando al campionato, Cassandro conclude: “Il livello è molto equilibrato e le favorite fanno fatica contro chiunque. Noi siamo una squadra con qualità tecniche importanti, ma serve attenzione in ogni fase di gioco. Solo così si portano a casa i punti”.



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