Catanzaro. A Viale Isonzo si festeggia con la musica del nipote del boss. Gli interrogativi su rom, politica e sicurezza

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images Catanzaro. A Viale Isonzo si festeggia con la musica del nipote del boss. Gli interrogativi su rom, politica e sicurezza

  30 agosto 2021 14:23

La corona in testa. Il drone, pilotato a distanza, perché tutto venisse ripreso e non si perdesse neppure un frame. A Viale Isonzo è festa. Ma non una festa qualsiasi. Va in scena, è il caso di dire, la celebrazione per un diciottesimo compleanno. Del resto la maggiore età va festeggiata: si entra nel mondo dei grandi. Si diventa uomini e non si è più ragazzini. Giacca scintillante e ospiti "in tinta": vestiti dorati con tanto di gonne a cerchio. Sembra un film. Nulla è stato lasciato al caso.

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E se favola deve essere, favola sia. E cosa è un compleanno senza la musica? Anche qui non una colonna sonora qualsiasi,   ma la voce di  Vincenzo “Niko” Pandetta, ex cantante neomelodico catanese convertito al trap e travolto dalle polemiche per aver dedicato, due anni fa, una canzone allo zio, Salvatore “Turi” Cappello, uno dei più potenti boss catanesi, al 41 bis.

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I video impazzano sui social, la piazza virtuale, e ognuno plaude o condanna.  Resta il fatto che in periodo di emergenza covid, vedere tali "processioni" non riduce l'emergenza. Un'emergenza, come è quella che si vive quotidianamente nella periferia sud della città capoluogo dove si rincorrono disagi e disservizi. Dove la politica si dimentica, ma allo stesso tempo chiede quando è il momento di salire sugli scranni più altri. Per il resto, resta la festa di un giovane diciottenne che sogna la favola. Ma anche tanti interrogativi sulla scelta del cantante e sull’opportunità di girarsi dall’altra parte davanti a un mondo così vicino e così lontano da una città amministrata da chi, specie in tempo di elezioni, pensa piuttosto a raccogliere voti in quella che da sempre resta la sacca elettorale più ambita per conquistarsi un posto al sole. Il tutto all’insegna di un’integrazione alla quale le forze dell’ordine danno ben altro nome.  Si, quelle forze dell’ordine che, a loro volta, non dovranno girare lo sguardo altrove rispetto a tali evidenti violazioni delle norme anticovid. A chi di dovere  fornire le risposte ai giusti interrogativi che si rincorrono sui social.

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