Catanzaro, abusivismo finanziario: arrestati 2 promotori e sequestrati oltre 1,8 milioni (NOMI)

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  28 maggio 2025 07:34

Personale del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza cautelare di applicazione degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, nei confronti di due soggetti gravemente indiziati del reato di abusivismo finanziario. Si tratta del catanzarese Domenico Masciari e Rocco Marasco del '78 di Battipaglia.

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Contestualmente è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di una somma di oltre 1,8 milioni di euro, costituente il profitto illecito del reato. Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro ed eseguita da personale delle Sezioni di Polizia Giudiziaria alla sede – aliquote della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.

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La complessa attività investigativa ha consentito di delineare - nella fase delle indagini preliminariche necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa - un collaudato modus operandi illecito di abusiva attività di raccolta del denaro per successivi investimenti da parte di due promotori finanziari in danno di numerosi soggetti su tutto il territorio nazionale, soprattutto nelle aree territoriali calabrese e campana.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria, i due indagati avrebbero indotto in errore numerosi soggetti che, vedendosi offrire dei veri e propri contratti di investimento correlati da questionari di adeguatezza, cedevano alle lusinghe dei facili ed elevati guadagni prospettati dai truffatori, che operavano senza alcuna abilitazione e iscrizione agli Albi prescritti dalla normativa bancaria e finanziaria.


Le somme oggetto di investimento venivano percepite dagli indagati tramite bonifici disposti dalle persone offese verso conti correnti italiani ed esteri di una società appositamente creataquale veicolo dei proventi dell’attività illecita ovvero, direttamente, tramite la ricezione di denaro contante, per un importo complessivo pari ad oltre 1,8 milioni di euro, oggetto di sequestro preventivo. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.

 

 

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