di IACOPO PARISI
Arte, cultura e territorio si incontrano negli spazi della Banca Montepaone a Catanzaro, che ospita la mostra “L’ellisse temporale del disegno” del maestro Omar Galliani, una delle figure più rappresentative del disegno contemporaneo italiano. L’iniziativa, curata dal critico d'arte Teodolinda Coltellaro e promossa dalla Fondazione Banca Montepaone, resterà aperta al pubblico fino al 30 giugno, durante gli orari di sportello, nella sede di Piazza Matteotti.
Sedici opere, tutte grafite su tavola, danno forma a un’esplorazione intima e simbolica del tempo, della natura, della bellezza e della memoria, confermando l’intento dell’istituto di credito di farsi centro propulsore di cultura e innovazione.
«È giusto democratizzare e rendere popolare l’arte – ha dichiarato Giovanni Caridi, presidente della Fondazione – perché l’arte può aiutare a far crescere i luoghi di lavoro e, ancora di più, tutta la cittadinanza». L’intervento ha riaffermato la visione della Banca Montepaone come spazio di relazione e cultura, oltre che come ente finanziario.
A sottolineare l’importanza di fare rete tra settori diversi è stata anche Donatella Monteverdi, assessore alla cultura del Comune di Catanzaro: «Se si vuole davvero far crescere un territorio, la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale. Gli enti locali spesso non dispongono delle risorse necessarie, ma questa sinergia permette di costruire nuovi modelli urbani e culturali, capaci di restituire un’identità profonda alle nostre comunità». Monteverdi ha anche invitato a riconoscere le bellezze del proprio territorio, troppo spesso date per scontate: «Non dobbiamo nascondere le criticità, ma dobbiamo anche imparare a guardare con consapevolezza e apprezzamento ciò che di bello ci circonda».
La curatrice della mostra, Teodolinda Coltellaro, ha guidato il pubblico nella lettura della mostra, evidenziando come l’esposizione sia il frutto di un lavoro condiviso con l’artista e parte di un percorso progettuale già avviato con la Fondazione. L’opera di Galliani – ha spiegato – si nutre di riflessioni sul tempo, sull’universo, sulle costellazioni, dando corpo a una dimensione artistica che supera la linearità cronologica e si muove secondo una logica ellittica e fluida.
Cinque opere in particolare sono state realizzate appositamente per questa occasione, ispirate da reperti del Museo Archeologico e Numismatico (MARCH) e del Museo e Parco archeologico di Scolacium, importanti realtà culturali calabresi. In esse, passato e presente si compenetrano, restituendo una visione ricca di segni e significati.
«Il disegno è per me un’esigenza fisica – ha dichiarato Omar Galliani – è una forma di controllo, una resistenza al tempo». L’artista ha posto l’accento sull’uso della grafite, elemento primordiale di origine cosmica, lo stesso da cui è composto il corpo umano. In questo legame profondo tra materia e spirito, la sua opera prende forma con gesti ampi, intensi, carichi di energia.
Galliani ha condiviso anche un toccante ricordo personale: la perdita del figlio Massimiliano e la scoperta di una costellazione chiamata “Matita”, legata a un numero ricorrente che lo ha guidato nel lutto. Questa esperienza ha dato ulteriore significato al suo lavoro, trasformando il disegno in rito, traccia, presenza invisibile.
«La mia matita – ha aggiunto – è guidata da emozioni, da frammenti di memoria, dalla materia stessa del tempo. Quello che cerco è una visione fuori dal tempo: un tempo nel quale disegno e realtà si sovrappongono, si ascoltano e si rinnovano».
«Questa esposizione – ha concluso Caridi – consolida il nostro impegno nel creare legami sempre più stretti tra mondo finanziario e culturale. Promette rivelazioni e connessioni profonde con il territorio e con la nostra stessa identità».
La mostra “L’ellisse temporale del disegno” non è solo un progetto artistico di alto livello, ma rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra cultura e impresa. Un invito a guardare i luoghi della quotidianità con occhi nuovi, riscoprendoli come presìdi di bellezza e di pensiero.
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