Catanzaro. Addio a Salvatore, parla un ex assessore che lo ha conosciuto: "Persona con grande dignità ma rimasto invisibile"

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  19 luglio 2021 20:36

La scomparsa di Salvatore Casaccio ha scosso la città di Catanzaro. Nelle prossime ore si tenterà di far luce sulle cause della morte del senzatetto sessantenne ritrovato questa mattina in un casolare nel quartiere di Giovino. Negli ultimi anni molto conosciuto nella zona sud della città dove spesso riceveva qualche aiuto dai residenti del quartiere Lido, quelli della giovinezza tuttavia Salvatore li ha passati a Pontepiccolo dove ha vissuto nella casa della madre. Così almeno ha raccontato ad un ex assessore comunale (che vista la delicatezza della vicenda preferisce l'anonimato). L'ex amministratore lo ricorda così: “Lo conoscevo fin da quando era giovane e non aveva i problemi dell’ultimo periodo. Frequentavamo la parrocchia Santa Croce e partecipava attivamente alle attività musicali, anche agli incontri che si facevano per gli anziani al di fuori della funzione religiosa”, comincia a raccontare un ex assessore comunale.

“Dopo parecchio tempo, era il 2013, lo ritrovai in una sorta di scantinato del centro in condizioni pessime. Assieme ad un funzionario della Prefettura ho tentato di assicurargli una certa stabilità, visto che l’immobile era privato ma alla scadenza andò via. Per un anno intero lasciai pagata la colazione e quando aveva bisogno ero sempre pronto a soddisfare le sue richieste”, continua il racconto l’ex assessore. “A un certo lo incontrai di nuovo nel 2016, di nuovo senza fissa dimora. Per tenerlo impegnato mi ha aiutato ad affiggere degli ornamenti in occasione di un grande evento svoltosi in città. Mi aspettava sempre al Comune per avere un panino. Nonostante tutto è stata sempre una persona con dignità, lavato e pulito anche se senza una casa”, prosegue nel racconto.

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“Dopo tutti questi anni perché nessuno si è preso carico di una persona in palese difficoltà? Possibile che i servizi sociali del Comune non abbiano trovato alcuna soluzione? Dopo tutti questi anni non c’è alcun alibi. Non conosco bene la materia, ma è evidente che se c’è qualcuno che ha bisogno e non si riescono a dare risposte, allora si devono cambiare i regolamenti e le procedure”. “Purtroppo – conclude amaro l’ex assessore- la triste fine di Salvatore è l’emblema del Sistema Catanzaro, in cui non c’è spazio per le persone veramente deboli che vengono abbandonate al loro destino. Da ex amministratore mi vergogno per quanto accaduto e di quanto siano sordi e ciechi questa politica e questa burocrazia. Ci sono altre persone nelle condizioni di Salvatore, evitiamo lo stesso epilogo”.  

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