di FRANCESCO IULIANO
E’ stato un viaggio nella musica rock degli anni ’70 e non solo, quello organizzato da Piergiorgio Caruso che ha voluto dedicare una serata a Ciao 2001, la rivista simbolo diventata, negli anni, un punto di riferimento nella diffusione della cultura rock e pop di quell’epoca.
Ospiti del presidente del Museo del Rock di Catanzaro, nella sede di via Alessandro Turco, Maurizio Becker e Renato Marengo, curatori della rinascita dello storico giornale, che ha appassionato i lettori per il nuovo format editoriale, fatto di interviste, recensioni, approfondimenti e curiosità che rappresentano il meglio del periodico.
“Era doveroso - ha detto Piergiorgio Caruso in apertura - portare a Catanzaro due icone del giornalismo musicale come Becker e Marengo. E poi, se non lo fari qui, al Museo del Rock…Una serata che sarà anche l’occasione per presentare ai due ospiti alcuni artisti di Catanzaro e calabresi che hanno vissuto da protagonisti quel periodo storico. Mi riferisco a Pino Ranieri in arte ‘Ulisse’, a Lucia Rango ad Elio Giovinazzo il bassista de I Bruzi, un gruppo musicale che ritengo sia stata la prima situazione artisticamente compiuta che abbiamo avuto in Calabria, ben prima delle sorelle Bertè e di Rino Gaetano. Un gruppo che ha ‘rischiato’ di diventare uno dei complessi più famosi d’Italia”.
Ciao 2001 - è stato detto - è tornato con l’uscita, a luglio 2023, di un numero monografico edito da Sprea e realizzato insieme a Francesco Coniglio, scomparso proprio nel periodo in cui è arrivato in edicola.
“In pochi giorni – ha commentato Maurizio Becker – la monografia è andata a ruba ed è stato l’ultimo regalo di Coniglio, che ha creduto molto nella musica ed ha avuto un grande ruolo nella divulgazione della cultura rock e pop. Con Marengo abbiamo pensato ad un prodotto editoriale che non fosse solo un’operazione nostalgia, ma un nuovo prodotto tutto incentrato sul periodo classico del rock, ma in chiave critica. Interpellando tanti colleghi ex firme di Ciao 2001, che hanno portato testimonianze, ricordi, interviste ma anche di appassionati di musica che si sono aggiunti alla nostra grande famiglia, siamo riusciti a svegliare una passione. C’è gente che è tornata in edicola a chiedere se c’è Ciao 2001, diventato quasi introvabile”.
Pochi, quasi inavvertibile la presenza di giovani tra il pubblico che ha occupato tutti i posti a disposizione della sala degli incontri del Museo del Rock. “Una struttura - ha aggiunto Becker - dove abbiamo avuto modo di rivivere gli anni più belli del rock attraverso foto, stampe, oggetti e dischi ma, soprattutto, incontrando gente appassionata di quegli anni e di quel genere musicale”.
Sulla possibilità che questa nuova proposta possa fare presa sui giovani, Becker ha spiegato “che il problema non è tanto fare presa sui ragazzi, perché tra i ragazzi, teoricamente, c’è sempre chi è interessato alla musica di un certo tipo. Il problema è che i ragazzi non vanno più in edicola perché non leggono le riviste, non si informano o lo fanno in un altro modo. Il supporto fisico non esiste più. Ci sono ragazzi che non sanno nemmeno cosa sia, non dico il vinile, ma nemmeno il CD perché sono cresciuti con i file, sono cresciuti scaricando i pezzi dalla rete. Per cui diciamo che sarebbe bellissimo portare i ragazzi in edicola a comprare Ciao 2001 ma, in questo momento, lo vedo abbastanza improbabile. Quello che trovo importante, invece, è riportare alla lettura ed all'ascolto un po' più intenso della musica, tutta una serie di generazioni che negli anni, per il lavoro, con l’età, i matrimoni, eccetera, hanno abbandonato non avendo più riferimenti”.
Becker e Marengo hanno accompagnato gli ospiti del Museo del Rock in un viaggio fattodi ricordi e di nostalgia. “Con Francesco Coniglio - ha raccontato Marengo - anche se più giovane di me, c’era un'amicizia tale che me lo faceva considerare un papà musicale. Dopo la sua collaborazione come editore del mio libro "La vera storia dell'intervista esclusiva" a Lucio Battisti, Francesco (Coniglio, ndr) mi propose di far ritornare in edicola Ciao 2001 coinvolgendo Maurizio Baker, già suo vicedirettore nei primi anni della rivista. Un mix tra il mio entusiasmo e la sua concretezza che ci ha portati a far rinascere il giornale in una versione tutta nuova. E’ importante, con alò supporto di Ciao 2001, far rivedere ai ragazzi, oggi, nell'era di TikTok, dove basta una immagine, una notizia di tre righe e/o una partecipazione ai Factor o Sanremo per decretarne la popolarità, quella che è stata la storia del rock e della musica. Se si legge la storia, si comprende meglio quello che si sta vivendo oggi”.
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