di GAETANO MARCO GIAIMO
"Il male può essere esorcizzato trasformandolo in amore o in qualsiasi cosa bella pur di non soccombere ad esso. Dobbiamo rimanere aggrappati con tutte le nostre forze alla ricerca della pace e di ciò che di bello abbiamo attorno perché tante altre persone non hanno potuto farlo". È questo il senso dello spettacolo "Il male velato", basato sull'omonimo saggio di Davide Costa e rappresentato da "Scienze sociali in scena" nella sala Congressi del MUSMI di Catanzaro questo pomeriggio. Il progetto di divulgazione scientifica in chiave teatrale - ideato proprio da Davide Costa, assegnista di ricerca in Antropologia dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, in collaborazione con la dottoressa Anna Rotundo e con il patrocinio di Vitambiente - ha dato vita al suo quinto evento a meno di un anno dalla fondazione, avvenuta nel maggio 2024.
"Tradurre questo saggio in opera teatrale non è stato per nulla semplice", ha affermato il ricercatore durante la presentazione iniziale, "parlare del Male come tema antropologico e sociologico rappresenta già di per sé un unicum. Con male velato si intende quella forza cieca che vuole distruggere e annientare l'altro ma rimane parzialmente invisibile, dandoci modo, con osservazione attenta, di portarlo alla luce e liberarcene". La rappresentazione si sofferma sulle tre macro aree analizzate da Costa all'interno del proprio saggio: società, medicina e culti.
Accompagnato sempre in scena dalle danze di Rita Rotundo, il giovane spiega come nasce il male velato nel rapporto tra società e individui, portando un esempio basato su quanto avvenuto durante la caccia alle streghe a Salem, negli Stati Uniti, nel 1600. Per quanto riguarda la medicina, l'attenzione è centrata sugli "angeli della morte", professionisti sanitari che grazie alle loro conoscenze diventano serial killer, come nel caso di Harold Shipman, che sconvolse il Regno Unito sul finire degli anni '90. L'ultimo segmento dello spettacolo riguarda il Male sovrannaturale, ovvero quello legato alle credenze su demoni, entità malefiche e punizioni divine: è così che, grazie anche alla voce fuori campo di Anna Rotundo, si inscena un'intervista a uno degli autori del saggio "Holy Sex: God's Purpouse and Plan for Sex", nel quale si sostiene la tesi che le malattie sessualmente trasmissibili siano "demoni all'interno del nostro materiale genetico".
Al termine della suggestiva rappresentazione, i tre creatori hanno voluto ringraziare Pietro Marino e Raffaele Serra, rispettivamente presdiente e vice presidente di Vitambiente, proiettando poi un simpatico video di backstage e interagendo col pubblico che ha posto qualche domanda. "Il male ha un unico desiderio, farci arrendere, ma possiamo resistere: la pace è difficile da trovare ma rimane sempre una scelta possibile".
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