
di VITTORIO PIO
Nella serata della fiaccola olimpica a Catanzaro (ma cosa c'entrerà poi Milano con Cortina), con il caldo abbraccio della città a Massimo Palanca, il suo O'Rey immortale, ovvero l'ultimo tedoforo scelto per l'apoteosi in Piazza Prefettura, una manciata di minuti dopo al Politeama c'era l'ormai tradizionale concerto natalizio di Gospel, tenuto quest'anno dai Duke Fisher Heritage Singers. Se circola più gente del solito nel cuore antico della città, è chiaro che con ogni probabilità ci sarà un beneficio: dalle attività commerciali a quelle più ricreative, nelle quali ovviamente spiccano le proposte culturali, che comunque non difettano certo alle varie programmazioni che interessano Catanzaro.
Questo gruppo americano, che rimandava all'eredità di un patrimonio secolare, era composto da tre cantanti dalla timbrica omogenea, con quel simpatico ragazzone di Duke a chiamare i tempi, suonando pure le tastiere, più basso e batteria. Il minimo indispensabile per portare comunque un grande risultato a casa, grazie all'apprezzabilissima conoscenza del canto nero in molte variabili ed interpreti: da Bobby McFerrin alla conclusiva e splendida ballad "I Will Always Love You", consegnata all'immortalità da Whitney Houston, passando per Aretha Franklin, New Orleans e Detroit, il blues e il soul, una viscerale "Respect", ma anche lo sforzo di interpretare in un giocoforza traballante italiano "Astro del ciel", ovvero la versione alternativa della conosciutissima "Silent Night".
Con quelle loro voci, bellissime e potenti, riunite sotto le insegne del gospel, un canto che viene dall’anima e dell’anima mostra ogni sfaccettatura, dalla triste alla gioiosa, sempre con al centro il messaggio per cui si è originata e per cui questi musicisti vanno in giro per il mondo. Anche con i gesti, accennati durante le canzoni, gli artisti sottolineano la forte connotazione spirituale di una musica che riesce sempre nell'intento di coinvolgere il pubblico, che sia l'evocativo inno cristiano "Amazing Grace" o la ruffiana "Oh Happy Day", che grazie a uno spot commerciale di molti anni fa, si è ormai trasformata nell'inno ufficiale del Natale. Divertimento per tutti e coinvolgimento di una buona parte della platea, che è divenuta così protagonista dello show, trascinata garbatamente a cantare, alzarsi dalle poltrone, ballare (in un convincente passo a due con Duke anche la Sovrintendente Antonietta Santacroce), battere le mani con l'ensemble, partecipare ai cori passando il microfono di poltrona in poltrona, in un gioco che ha coinvolto anche il Presidente dell'US Catanzaro, Floriano Noto.
Una serata benaugurante, terminata con foto e autografi nel foyer del Teatro, che riprenderà adesso la sua programmazione musicale il 3 gennaio, con il concerto di Capodanno eseguito dall'Orchestra Filarmonica della Calabria diretta da Filippo Arlia, con la partecipazione della voce Soprano di Laura Fortino e del Tenore Leonardo Caimi. In programma arie di Rossini, Puccini, Leoncavallo, Dvorak, Verdi e Strauss. Tutte le altre info su www.politeamacatanzaro.net
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