di VITTORIO PIO
Ottimo colpo d’occhio al Politeama per la data esclusiva di Max Gazzè in Calabria. Prima di parlare dello spettacolo allarghiamo la prospettiva alla società OTR, che ha organizzato il concerto (servizi a cura di Ruggero Pegna) e che ha nel calabrese Francesco Barbaro il suo capace manager.
Prossima ai 30 anni di attività, l’agenzia (che fra gli altri gestisce storicamente la fuoriclasse Carmen Consoli), ha sempre avuto una sua originale identità nel pensare ai progetti dei suoi artisti in maniera organica e completa, facendo di ogni progetto o tour un esperienza che parte da una reale consapevolezza ed altrettanto coerente ricerca artistica. Con queste direttive è stato molto applaudito ieri sera “Amor Fabulas Preludio”, il nuovo spettacolo di Gazzè in tour in tutta Italia, che anticipa il nuovo album previsto per la prossima primavera, registrato nei mitici Real World Studios di Peter Gabriel.
Una dimensione nuova, che ha utilizzato le possibilità offerte dal teatro, per andare a scandagliare in un repertorio ormai vasto (il bassista romano ha realizzato 11 brani in studio in quasi 25 anni di carriera) con alcuni brani non conosciutissimi ma fondamentali per capirne l’evoluzione artistica come l’evocativa “Comunque vada”, i suoi grandi hit con la geniale per quanto semplice “Una musica può fare”, ed alcuni inediti fra cui il nuovo singolo “Che c’è di male?”, un ode all’amore senza convenzioni ed ortodossie, con un estro sempre in bilico fra pop e rock, e una bellissima scenografia con delle suggestioni in 3D su uno schermo che ha coperto interamente la volta del palcoscenico in più occasioni, accompagnato dalla sua band storica composta da Cristiano Micalizzi alla batteria, Daniele Fiaschi alla chitarra, Clemente Ferrari alle tastiere, Max Dedo ai fiati, si sono aggiunti la bravissima Greta Zuccoli ai cori e Nicola Molino al vibrafono Indiscusso maestro del ragionar cantando, Max ha un’interiorità molto fitta che va dalla storia (appassionato di civiltà antiche) alla musica (i Police e Santana, citato con l’incipit di “Oye Como Va” sono stati certamente una delle sue ispirazioni), ma ieri prima di suonare “Cara Valentina”, ha anche intonato con la Zuccoli le prime strofe di “My Funny Valentine”, il brano che nella fantasia dei jazzofili è stato sempre associato a Chet Baker. Una bella serata, conclusa nel foyer per l’abbraccio ulteriore dei fans arrivati da tutta la Calabria in un clima estremamente rilassato e cordiale.
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