Venerdì 2 maggio, alle ore 17:30, nell’auditorium del Centro polivalente “Maurizio Rossi” di via Fontana Vecchia, è in programma il seminario “Le tradizioni della seta a Catanzaro”.
Un appuntamento che apre il ciclo di incontri di approfondimento dal titolo “Tutta n’atra storia” connesso ad un articolato progetto ideato dal docente, storico e saggista, Giuseppe Ranieri, e che intende proporre una rilettura della storia locale attraverso la narrazione di eventi e personaggi che pur facendo parte del patrimonio storico, per varie ragioni, sono rimasti nell’ombra. Una vera operazione culturale che non solo ribalta il punto di vista della narrazione, ma crea nuovi appigli con il passato soprattutto per le giovani generazioni che difficilmente tra i banchi di scuola si appassionano ad una materia che sembra enucleare in maniera asettica date, nomi, battaglie.
«Non viene suscitato l’interesse da parte dei ragazzi perché non arrivano a percepire che la storia “ufficiale” è il prodotto della sommatoria di tante storie “ufficiose”, di microstorie di gente comune, i cosiddetti ceti subalterni, che proprio per la loro inclinatura sociale al non aver nulla da perdere, hanno dato vita ad alcune delle pagine di storia più eroiche ed appassionanti di sempre che rischiano di essere sommerse da un’ondata di normalizzazione sociale che vuole espellere ogni avvenimento che non delinei la storia come una sorta di pacifica concessione assistenziale dall’alto e non il risultato di lotte, di rotture e cambiamenti, ma anche dalla mancanza di gente disposta a raccontarla e a saperla raccontare» spiega Ranieri.
Da qui l’impegno della ricerca e della divulgazione attraverso il contributo di studiosi accreditati e di esperti che relazioneranno sugli argomenti proposti in questo percorso a tappe: la produzione della seta, l’epopea del Conte Centelles, l’assedio del 1528, il brigantaggio, la Catanzaro mazziniana con lo sfondo della tragica storia d’amore tra Rachele De Nobili e Domenico Marincola, fino ad arrivare al secolo nostro con la Brigata Catanzaro , poi il dopoguerra con l’occupazione delle terre, l’emigrazione forzata e molte altri accadimenti che hanno avuto un risvolto storico e sociale sul territorio.
Nell’appuntamento d'esordio sarà la storica Sarah Procopio a relazionare su “I rapporti socio-economici nell’industria della seta. Il caso di Catanzaro”. Si parlerà della lavorazione della seta, ma dal punto di vista della manodopera, di chi sosteneva tramite le proprie braccia l’espansione economica e delle sue condizioni di vita, ma anche del perché non vi è rimasta traccia viva nel tessuto economico di questa storia.
In apertura dei lavori è previsto un intervento introduttivo di Teresa Rizzo e Rosario Bressi, rispettivamente presidenti del Comitato Dante Alighieri di Catanzaro e di Arci Catanzaro, ossia gli enti che hanno concesso il proprio patrocinio al progetto.
«Questa iniziativa – afferma Rizzo – è significativa per i risvolti che ne possono derivare. Promuovendo il senso di continuità con il passato, in un certo senso vogliamo onorare la nostra storia condivisa, fatta di microstorie, di vicende personali e sociali di una comunità alla ricerca di quella memoria che resiste oltre il tempo storico».
Durante l’incontro che sarà, moderato dalla giornalista e coordinatrice del progetto, Rosita Mercatante, si cercherà anche di costruire un ponte tra passato e presente grazie al collegamento a esperienze attuali come il progetto Nido di Seta e una testimonianza letteraria in riferimento al romanzo "Seta Marina" di Pietro Comito. La voce di Concetta Mazzei rintraccerà il filo rosso che lega la produzione serica alla comunità Arbëreshë di Caraffa.
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