Catanzaro. Al via "Transumanza. Medioevo e ruralità": inaugurata l'installazione di Gianfranco Basso

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Dal Medioevo e i suoi personaggi al contemporaneo attraverso vari strumenti, uno su tutti l'arte. Al Complesso San Giovanni il primo appuntamento del ricco calendario di eventi diffusi tra lo Jonio e la Sila.

  11 giugno 2021 19:39

di ANNA TRAPASSO

Parte dal Complesso monumentale San Giovanni la nuova edizione del progetto “Transumanza. Medioevo e ruralità” che, con il suo ricco cartellone di attività previste per l’estate, abbraccerà idealmente mare e monti, dallo Jonio alla Sila.

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Ambiente e paesaggio, borghi e centri storici, storia e tradizioni locali per uno sviluppo integrato e sostenibile dei territori: sono queste le tematiche al centro del Festival - sostenuto dalla Regione Calabria nell'ambito del PAC Calabria 2014-2020 con il patrocinio, tra gli altri, del Comune di Catanzaro - che esplora le radici della Calabria partendo dal Medioevo, dalla natura e dal paesaggio. 

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I dettagli del cartellone sono stati presentati in conferenza stampa dal presidente dell’Associazione Eos Sud, promotrice del progetto, Andrea Perrotta. “Prosegue, dopo il successo delle scorse edizioni, l’impegno posto alla base di questo progetto – ha detto – che è quello di tutelare e valorizzare i saperi, le tradizioni e le memorie legate al territorio calabrese. La transumanza è stata riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità, a dimostrazione di quanto la sostenibilità, ambientale e non solo, sia un valore fondamentale per affrontare le sfide del presente. Attraverso il racconto e lo scambio di esperienze tra ciascuna comunità, è possibile porre le basi per la crescita e l’educazione delle nuove generazioni che non possono rimanere slegate dalle nostre radici identitarie”.

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A portare il saluto delle istituzioni il Presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni: "Si riparte con "Transumanza. Medioevo e ruralità": un'ottima occasione dopo la pandemia per tornare a parlare di arte e di cultura. E per farlo anche tramite un'opera, quella di Gianfranco Basso, che rappresenta un'occasione anche per i catanzaresi, come a voler significare il ritorno alla convivialità dopo un periodo sacrificato. Ancora una volta abbiamo la prova che la collaborazione tra pubblico e privato per fare cultura funziona sempre. Invito i catanzaresi e non solo a visitare l'opera e seguire tutte le occasioni del festival che abbracceranno più territori e più "palati", in quanto non si occuperà soltanto di installazioni artistiche ma anche di musica, poesia e dibattiti di stampo culturale e storico".

Polimeni ha poi proposto all'artista e rivelato in tempo reale l'intenzione del Comune di acquisire l'opera in maniera permanente, qualora Basso volesse donarla. 

E’ stata poi presentata e inaugurata, sulla terrazza del Complesso San Giovanni, l’installazione Change is possible, dell’artista pugliese Gianfranco Basso, che nasce da una riflessione sulla figura di Gioacchino da Fiore, vissuto tra il 1135 e il 1202.

“Per tutti Gioacchino rappresenta un modello di libertà – racconta il curatore Carmelo Cipriani - il testimone autentico di un nuovo soffio vitale dello Spirito nella storia. II pensiero di Gioacchino non è rimasto chiuso nel Medio Evo, ma si è proiettato nei secoli futuri penetrando nel cuore stesso dei processi formativi della civiltà europea. Esso è stato così variamente ripreso, assimilato e metabolizzato da divenire uno dei più frequentati crocevia della tradizione culturale e spirituale dell'Occidente, fonte di ispirazione di cambiamenti epocali nel corso della storia. Mi piace pensare che l'ispirazione data da Giocchino Da Fiore possa rappresentare una sorta di ritorno in città del monaco calabrese, il cui valore è legato al suo pensiero trinitario che, ad oggi reinterpretato, rappresenta un invito a riconquistare la relazionalità perduta nel tempo della pandemia e un invito al cambiamento”.

“Change is possible”, un motto non a caso preso in prestito e parafrasato dalla campagna presidenziale di Barack Obama, rappresenta il monito legato alla speranza di rinnovamento dell’uomo contemporaneo, abbiamo bisogno di un rinnovamento totale, e questa rivoluzione non può che nascere dall’essere umano”: così Basso presenta la sua opera installazione formata da tre sculture in ferro, alte 450 cm, con le teste e i corpi di ognuna concatenati l’uno dentro l’altro. In particolare, la forma delle teste ricorda i Cerchi Trinitari di Gioacchino, rappresentati nel Liber Figurarum. Le tre persone, rievocative del pensiero trinitario del monaco, in questo lavoro chiamano in causa anche la relazione tra gli esseri umani, il bisogno incondizionato di ogni persona di relazionarsi con i propri simili.

Le tre figure non si toccano, ma i corpi vivono insieme nonostante non ci sia contatto, si tratta di una distanza fisica ma non relazionale. La scultura é immersa nel vuoto, esili fili descrivono le figure che si stagliano nello spazio, il corpo é fatto di tutto quello che sta intorno, il vuoto diventa pieno, il dentro diventa fuori, interno ed esterno non hanno limiti. L’oro dei fili traccia un’impronta indelebile nello spazio, un ricamo nello spazio, ricordando la presenza viva dell’essere umano e rendendola parte integrante del mondo. “Lo abbiamo visto in questo periodo storico – sottolinea l’artista - quanto sia importante il rapporto tra gli individui, nessuno si salva da solo, ognuno di noi ha bisogno dell’altro per dar senso alla propria esistenza”.

Il Direttore Artistico è Cecilia Perri, esperta di storia dell’arte e di numerosi artisti calabresi come Mattia Preti. Il Festival ha una lunga storicizzazione e ha toccato diverse tematiche medievali come “Le Crociate”, “I commerci della seta”, “Usi e costumi medievali” e tanto altro. Nell’edizione di quest’anno, il filo conduttore dell’iniziativa è il “Monachesimo medievale” che farà da sfondo alle diverse attività in programma, tra convegni, recital teatrali, concerti e laboratori didattici, a Catanzaro, Soverato, Zagarise e San Giovanni in Fiore fino al mese di agosto.

Verranno realizzati anche momenti di approfondimento su argomenti che trovano le loro radici nel Medioevo e nella storia calabrese sino al XVII secolo. Come di consueto, una parte del festival è dedicata alla produzione documentaristica sui personaggi trattati.

 

IL PROGRAMMA (DATE SUSCETTIBILI DI VARIAZIONI)

DALL’11 GIUGNO AL 31 LUGLIO 2021

Catanzaro / Terrazza Polo Museale San Giovanni (tutti i giorni, dalle 8.30 alle 18)
Installazione Ambientale “Change is possible” sul Medioevo e le Arti
A cura dell’artista Gianfranco Basso

23 GIUGNO 2021
Catanzaro / Polo Museale San Giovanni ore 21.00
Recital Teatrale “La Rivoluzione culturale del Monachesimo nei sec. XII e XIII: Pietro da Morrone e Francesco d’Assisi”
A cura del Teatro di Calabria “Aroldo Tieri”

03 LUGLIO 2021
Zagarise / Loc. Difesa
Giornata di approfondimento sulla tematica dell’antica transumanza e degli insediamenti produttivi rurali

20 LUGLIO 2021
Catanzaro / Polo Museale San Giovanni ore 17.30
Giornata Studi su Monachesimo Medievale in Calabria - “Avvento del Monachesimo ed evoluzione della religione cattolica nella società medievale”
Proiezione Documentario originale sul Monachesimo in Calabria


23 LUGLIO 2021
Soverato / Teatro Comunale ore 18.00
Convegno “Soverato Antica, origini e abbandono”
Proiezione Documentario originale su Soverato Antica

25 LUGLIO 2021
Soverato Superiore / Chiesa di Maria SS. Addolorata ore 18.30
Convegno “La bellezza della Pietà di Antonello Gagini”

31 LUGLIO 2021
Soverato / Teatro Comunale ore 21.00
Concerto del Coro “Il Mosaico” nel quinto centenario della Pietà di Antonello Gagini

12 AGOSTO 2021

San Giovanni in Fiore/Abbazia Florense/Museo Demologico

Il monachesimo e Gioacchino da Fiore: Visite guidate

 

13 AGOSTO 2021

San Giovanni in Fiore

Il borgo medievale: Animazione nel centro storico: artisti nel borgo

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