L’emigrazione fenomeno planetario e antico quanto lo è l’umanità, perché da sempre esistono e sempre esisteranno situazioni che spingono gli esseri umani a lasciare la loro terra, alla ricerca di condizioni di vita migliori di quelle che vivono nel luogo dove sono nati.
Guerre, fame, avverse condizioni climatiche, povertà del suolo, mancanza di lavoro, lotta politica, disperazione,sono storicamente queste le motivazioni alla base degli spostamenti delle persone da un luogo, noto e amato, ad un altro, spesso ignoto, talvolta inospitale. E si parte con le lacrime agli occhi, con la morte nel cuore, perché, comunque sia, una partenza è sempre una “spartenza”.
Se ne è parlato venerdì scorso, presso l’Istituto di Istruzione Superiore di Catanzaro “G. De Nobili”, in un incontro che studenti e studentesse di alcune classi hanno avuto con Costantino Mustari, autore del libro “Al di là dell’oceano, storie di emigrazione”, edito da Falco di Cosenza; incontro che,alla presenza del preside Angelo Gagliardi si è svolto nell’ambito della rassegna culturale “Agorà”, uno spazio aperto al confronto con gli scrittori calabresi.
L’incontro è stato introdotto e moderato dal professore Franco Migliaccio, preparato dal professore Massimiliamo Apreda. Coordinati dal profesore Risadelli, vi hanno partecipato oltre quaranta alunne e alunni delle ultime classi, i quali sono rimasti letteralmente inchiodati per oltre due ore, per riflettere, porre domande, ascoltare lo scrittore, il quale, a sua volta, con linguaggio semplice e appassionato, ha dato spunti di storia, di sociologia, di costume.
Il libro di Mustari narra sei storie che hanno per protagonisti altrettante persone, attorno alle quali se ne muovono altre, uomini e donne, in vicende di emigrazione nelle due Americhe; vicende che si sviluppano in un arco temporale di circa centotrenta anni, dalla seconda parte dell’Ottocento al primo decennio del secolo corrente. Persone partite tutte dai borghi della Presila catanzarese, Taverna e dintorni, dove hanno lasciato i loro affetti e i loro ricordi, dove sono immerse le loro radici e dove vorrebbero tornare. Persone, in certo senso, costrette a sognare sempre un “al di là” dell’Oceano, costituito prima dalle terre d’America e, una volta raggiunte queste, dalla terra che hanno lasciato. Storie di persone, quindi, ognuna con i propri successi e le proprie sconfitte, raccontate con umana partecipazione e a volte anche con distacco e con sottile ironia.
L’incontro si è concluso con la consegna di una targa ricordo all’autore e con l’invito allo stesso di riaverlo nella prossima rassegna per parlare dei suoi successivi libri: “L’ultimo brigante e altre storie” e “Un’altra vita: storie dai borghi della Presila catanzarese”.
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