di FRANCESCO IULIANO
E’ una situazione emergenziale, quella che si sta creando con le violenze esercitate contro chi, quotidianamente, mette a disposizione la propria professione per curare e salvare vite umane tra difficoltà e carenze.
Gli episodi di aggressioni fisiche e verbali che sembrano non fermarsi a danno dei sanitari nei luoghi di cura, hanno stimolato l'Amministrazione Comunale di Catanzaro ad organizzare, questo pomeriggio, l’evento dal titolo "Rispetta chi ti cura! Stop alla violenza", per dare vita ad un momento di sensibilizzazione al fenomeno.
Un incontro allestito nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili pensato ed organizzato dalla vicesindaco con delega ai Rapporti con la Sanità, Giusy Iemma. Tra i presenti anche il presidente dell’ordine dei medici Vincenzo Ciconte, il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Dulbecco, Giuseppe Panella, il commissario dell’Asp, Antonio Battistini, il consigliere dell’ordine dei medici e segretario Fimmg, Gennaro De Nardo, il direttore del dipartimento emergenza- urgenza dell’Azienda Dulbecco presidio Pugliese - Ciaccio, Giuseppe Masciari.
“Quello di questa sera - ha commentato Giusy Iemma - è un evento che ha l’ obiettivo di sensibilizzare la comunità perché noi ci troviamo di fronte ad un evento esponenziale di questi atti di violenza ai danni degli operatori del settore della sanità e quindi abbiamo come la percezione che non ci sia il giusto riconoscimento e rispetto del lavoro che viene svolto dagli operatori sanitari in un contesto - lo dobbiamo anche dire - di tagli progressivi della spesa pubblica che, chiaramente, penalizzano l'erogazione del servizio. Da Catanzaro, quindi, parte questo messaggio di conoscenza e di informazioni di quelli che sono i dati. Soprattutto vogliamo elaborare delle proposte sostenibili attraverso il confronto tra gli stakeholder in modo tale da arrivare ad una soluzione del problema”.
Un malessere - è stato detto - che ha anche una componente culturale se si considerano le aggressioni subite dagli operatori sanitari che operano nei pronto soccorso nelle postazioni di continuità assistenziale.
“Per questo - ha aggiunto Giusy Iemma - c'è un problema di organizzazione della sanità. E’ fondamentale rafforzare la medicina territoriale, decongestionare l'ospedale in modo tale che l'assetto ospedaliero sia flessibile, sia resiliente e, soprattutto, sia in grado di rispondere alle nuove sfide demografiche ed epidemiologiche. La medicina territoriale può fare davvero tanto per venire in aiuto agli ospedali ai pronto soccorso”.
Formazione, organizzazione, adeguati strumenti di comunicazione. Sono tutti strumenti utili per contrastare il fenomeno della violenza. “ Ogni anno - ha detto Vincenzo Ciconte - si contano più di 1200 casi di violenza a danno di operatori sanitari. Un dato che è inaccettabile. Nella nostra provincia il dato è molto basso e noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto molto per cambiare l’andazzo organizzando corsi di aggiornamento, di management medico, che vanno nella direzione della comunicazione in medicina. E’ importante saper comunicare al paziente ed ai familiari una malattia”.
Per la Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, quello della violenza sugli operatori sanitari “è un tema che sentiamo particolarmente . Già nei giorni scorsi ho scritto a tutti i Prefetti delle varie province calabresi per chiedere l'istituzione di tavoli di coordinamento provinciale, in tema di aggressione fisica e verbale a danno del personale sanitario, proprio perché riteniamo fondamentale accendere i riflettori sull'importanza della tutela degli operatori, che è poi connessa al buon andamento nell'erogazione dei servizi e nell’accesso alle prestazioni da parte dei cittadini. Come Ufficio abbiamo anche espresso la volontà di costituirci parte civile in tutti i procedimenti penali per danni da aggressione fisica e verbale”.
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