Il GUP del Tribunale Penale di Catanzaro, Chiara Esposito, all’esito dell’udienza preliminare, ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Francesco Cefalì per non aver commesso il fatto.
L'uomo e gli altri coimputati, erano accusati dalla Procura Antimafia di Catanzaro di aver esercitato pressioni e minacce nei confronti di V.G, imprenditore di Cortale, al fine di indurlo a commettere il reato di falsa testimonianza nel procedimento penale a carico di I.S. più altri, pendente presso il Tribunale di Catanzaro.
All'udienza preliminare, sentite le parti, ed acquisiti gli esiti dell’attività investigativa condotta dall’avvocato Arturo Bova, il Tribunale in accoglimento della tesi difensiva dello stesso avvocato che ha dimostrato la completa estraneità del proprio assistito ai fatti contestati, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto nei confronti di Francesco Cefalì e ha disposto il rinvio a giudizio degli altri coimputati.
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