“Continuiamo la rincorsa alla verità che altro non produce che una guerra contro il sistema che continua a non voler essere scardinato.
La vicenda risale sin dal 2022, quando in virtù del contrasto con le norme imperative ed i principi comunitari, e tra questi decisamente i principi di tutela della concorrenza, appare una transazione conclusa dal Comune di Catanzaro e dalla Sieco S.p.a. che è radicalmente nulla e priva di qualunque effetto di legge”. Così in una nota il gruppo Consiliare Azione, composto da Valerio Donato Gianni Parisi e a Stefano Veraldi.
“Nonostante abbiamo INTIMATO E DIFFIDATO per ben due volte l’attuale amministrazione a contestare ed impugnare, stragiudizialmente e/o giudizialmente, la transazione conclusa dal Comune di Catanzaro e dalla Sieco S.p.a., a causa della manifesta nullità ed inefficacia; e per l’effetto applicare il contratto, come originariamente concluso, sia in ordine alle penali ivi stabilite sia in ordine ai rapporti allo stato pendenti, i quali rinviano per il contenuto regolamentare, alla disciplina originaria del contratto, anche al fine di evitare la produzione di danni erariali a carico del Comune di Catanzaro, relativi tanto al contratto originario quanto al rapporto pendente, nulla è stato fatto a discapito delle tasse dei cittadini. Responsabilità che ricadono in maniera spaccata sulla politica, sui Dirigenti che hanno sottoscritto quella transazione, su chi ancora oggi continua ad avvallarla e sui Dec che si sono susseguiti.
Successivamente il Comune emanava con enorme ritardo e con proroghe illegittime invece un bando per la gestione del nuovo appalto.
Un bando - precisano Donato - Parisi e Veraldi - che rappresenta un metodo consolidato per produrre pochi servizi per la Città.
Nel maggio 2023 lo stesso settore con determina apprezzava il corrispettivo a circa 46 ml. di euro. Ad un anno di distanza il corrispettivo è diventato 51 ml. di euro senza il diserbo e senza altri gravami.
Dal capitolato molti degli obblighi previsti inizialmente non ci sono più.
Come è stato possibile sbagliare codice lavoro se Il comune deve controllare il rispetto della legge e dei contratti collettivi?
Come incide il codice lavoro sul CIG?
Il CIG non è dettato dalla tipologia di lavori e non già dal lavoro?
Oggi da un lato vediamo voci alzarsi, dall'altro lato tutto il resto, consiglieri di maggioranza, assessori, sindaco etc.. etc.., che non dicono nulla e anzi cercano di avere meriti per un bando ritirato, in una storia che meriti non produrrà, anzi qualcosa produrrà, mancato introito di svariati milioni di euro e forse un aumento smisurato della prossima Tari per un aumento del quadro economico sul nuovo bando che dopo la pessima e recente figura andrà adeguato.
La cosa ci sa di macabro e di oscuro.
Forse a questo punto è opportuno che intervengano le Autorità preposte per fare luce su una amministrazione che continua imperterrita sulla strada del passato, compagno, forse, di venture politiche…..».
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