"E' un libro che racconta il dolore di una macchina dell'emergenza costruita trenta anni fa per sconfiggere un'organizzazione piramidale piantata nel cuore di intere regioni. Una macchina che indubbiamente è servita in una stagione drammatica della storia repubblicana ma che oggi è diventata altro. Qualcosa che assiste un apparato di potere parassitario i cui effetti collaterali provocano turbativa nell'economia e nelle società di intere regioni del Mezzogiorno". Così Alessandro Barbano alla presentazione, a Catanzaro, del suo libro 'L'inganno' con cui viene bacchettata l'attuale antimafia.
"Ho seguito una prospettiva civile e non giuridica - ha detto Barbano-. Il dolore di questa macchina e mi sono chiesto se un apparato eccezionale, che esiste solo in Italia, sia ancora necessario e quali sono gli effetti che produce. Se sia giusto che in questo Paese una persona possa essere assolta perché il fatto non sussiste e confiscata di tutti i suoi beni. Se sia giusto assistere a retate cicliche con centinaia di arresti e condanne che non superano il 30-20% delle persone incriminate. Se sia giusto l'utilizzo di fattispecie penali prive di tassatività, come il concorso esterno, che servono per decapitare Giunte e colpire cittadini, professionisti salvo poi verificare in corso di giudizio che quegli elementi probatori erano del tutto privi di fondatezza. Tutto questo è l'interrogativo che ho voluto porre con questo libro, senza demolire la necessità di un contrasto rigoroso, severo nei confronti delle organizzazioni criminali e delle mafia ma con gli strumenti ordinari del diritto e con l'efficienza investigativa, che purtroppo non sempre si riscontra, e con le garanzie dello Stato affinché faccia qualcosa di utile e non di eradicare un intero tessuto economico e civile che non sono minori dei danni a cui si vuole porre riparo". Barbano ha concluso: "La pericolosità è un elemento di regime, la Costituzione non la prevede e noi l'abbiamo ripristinata e fatta uno dei cardini del nostro ordinamento. Dall'applicazione dell'ergastolo ostativo e del 41bis fino all'interdittive, è un sistema intero che si fonda sulla pericolosità che sta scardinando i principi del diritto penale ordinario. Basterebbe riportare tutti gli strumenti all'interno del diritto penale"
In platea, larga partecipazione della società civile e una rappresentanza studentesca dell’Istituto Ragioneria di Catanzaro, guidata dal prof Gaetano Mancuso.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736