Catanzaro. Belcaro (Cambiavento): "Acqua, la sfida del futuro, la vergogna eterna della città"

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Nunzio Belcaro
  20 luglio 2021 16:19

di NUNZIO BELCARO*

A Catanzaro manca l’acqua. A Catanzaro il depuratore va sostituto. A Catanzaro persistono allacci e scarichi abusivi. Chi non ha un’autoclave, una cisterna privata, non ha possibilità di difendersi dai continui guasti. Eppure l’acqua è un diritto non un privilegio. Quando inizia il caldo ogni residente nel quartiere Marina sa che dovrà convivere con la puzza proveniente dal depuratore, più o meno intensa in base agli anni e agli interventi rabberciati d’urgenza, più o meno sopportabile. Scopriamo dai dati Arpacal che dai prelievi di fronte le fiumare che arrivano a mare d’Estate è più facile riscontrare l’escherichia coli, il batterio delle feci, fatto che dimostra la presenza di scarichi illeciti.

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Un elenco di problemi che deprime e disillude la cittadinanza, questioni che meriterebbero manifestazioni d’indignazione profonda, situazioni che ci etichettano come abitanti in continua lotta per la propria dignità.

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Inutile pensare che a risolvere qualcosa sia questa Amministrazione giunta all’ultimo anno del suo mandato e guidata da chi, nell’ultimo quarto di secolo, è stato quasi sempre il sindaco e per una parentesi il presidente della Sorical, quindi sempre assoluto protagonista della gestione dell’acqua pubblica.

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Solo che ora il mondo non ha più tempo di aspettarci. L’acqua è e sarà la principale questione che riguarderà tutti.

E’ l’acqua il principale campanello d’allarme dei cambiamenti climatici in corso. È l’acqua che racconta quanto stia male il Pianeta. Lo sta facendo in questi giorni dove ne arriva troppa e crea disastri o dove ne arriva troppo poca desertificando zone una volta fertili.

L'area mediterranea è quella più a rischio, dove il surriscaldamento è fra i più alti del pianeta. 

Sfide presenti preoccupanti, sfide dell'immediato futuro da film apocalittico.

E noi a queste sfide ci presentiamo senza aver minimamente affrontato i problemi del passato.

È finito il tempo d’interventi tampone, di gestione arrangiata alla meglio. Viviamo un tempo che smaschera ogni pressapochismo, ogni inerzia amministrativa, ogni assenza di competenza.

L’invito è a non togliersi più la parola Acqua dalla testa, di renderla prioritaria, di farla diventare un’ossessione sulla quale costruire le nostre scelte politiche cittadine.

*Capogruppo Cambiavento

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