di GIANMICHELE BOSCO*
A Catanzaro si amministra con l’arte dell’improvvisazione.
Siamo nel 2021 ma, a quanto pare, Catanzaro sembra essersi fermata al secolo scorso e la cosa pubblica viene amministrata con un'approssimazione che ha dell'incredibile. Ultimo atto di uno spettacolo indecoroso che dura ormai da troppo tempo è quanto si è verificato durante il festival “Materia” tenutosi a Palazzo Fazzari. Lo storico e pregevole edificio rientra nel piano “Agenda Urbana”, progetto finalizzato al al social housing e all'inclusione sociale attraverso il recupero edilizio di alcune strutture comunali.
Una grande occasione per la città, una possibilità per poter restituire dignità e vita ad alcuni luoghi - simbolo del capoluogo di Regione. Per far sì che il piano non rimanga un mero recupero edilizio sarebbe auspicabile una sinergia tra i vari settori (quali quello culturale, turistico, delle politiche sociali ecc.) in modo da garantirne la sostenibilità. Si può, con cognizione di causa, asserire che una tra le prime iniziative attinenti al piano "Agenda urbana" più che includere ha precluso... Non sarà, infatti, passato inosservato il messaggio diffuso attraverso i social di un noto e talentuoso artista catanzarese, Luca Viapiana che non ha potuto assistere al festival “Materia” poiché la scellerata amministrazione comunale non ha previsto la possibilità di ingresso ai disabili. Riporto le parole di Luca Viapiana “Qualche giorno fa, a Catanzaro, si è conclusa la sesta ed. del Materia Indipendent Design Festival. Il giorno prima dell’apertura al pubblico ho appreso che la manifestazione non sarebbe stata fruibile da persone in sedia a rotella come me o con altre specificità, per via della totale inaccessibilità della location scelta per ospitare l’evento, Palazzo Fazzari”.
Intollerabili e inconcepibili le risposte fornite dal responsabile di "Agenda Urbana", Tonino De Marco, alla denuncia di Luca Viapiana: “Purtroppo l’ascensore per problemi tecnici e condominiali non è ancora definitivamente collaudato ed usufruibile e lo sarà tra poco tempo per l’utilizzo a regime definitivo di Palazzo Fazzari”.
Non è il caso di elencare punto per punto la normativa a tutela dei soggetti con disabilità che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche, mi limito a dire che in alcuni casi ed in particolare di fronte a così palesi mancanze sarebbe più dignitoso tacere invece di trincerarsi dietro inaccettabili "non ancora". Di fronte ad una così macroscopica incapacità gestionale, figlia di una inammissibile cultura dell'approssimazione ci si aspetta delle dignitose dimissioni e non certo delle funamboliche giustificazioni. Una comunità è tale se nessuno resta escluso!
*ex consigliere comunale Cambiavento
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