Catanzaro, cade in casa e la dimettono con bacino fratturato: oggi ricovero urgente

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  16 ottobre 2024 20:21

di STEFANIA PAPALEO

Ancora un soccorso in ambulanza senza medico. Ancora una dimissione che fa discutere. Ancora dubbi su una gestione sanitaria che fa paura. Questa volta a farne le spese una donna anziana caduta in casa una settimana fa, mercoledì 9, e trasportata in ospedale, dopo un primo intervento del proprio medico curante, a bordo di un'autoambulanza del 118 demecalizzata. L'arrivo al Pronto soccorso dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro con sospetta frattura al bacino, confermata da una radiografia eseguita sulla paziente che, dopo il tempo di osservazione previsto, è stata dimessa con terapia a base di anticoagulanti e antidolorifici, con consiglio di restare immobile a letto.

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Nessuna indagine di laboratorio per la frattura subita, dunque, salvo i familiari della donna sottoporla ieri a esami ematologici, che hanno fatto emergere una grave anemizzazione, con emoglobina a 5, capace di metterne a rischio la vita. Oggi il ricovero d'urgenza in ospedale per le trasfusioni di sacche di sangue. 

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Da qui la rabbia dei parenti e gli inevitabili interrogativi sulla gestione del soccorso offerto, all'indomani di un altro caso denunciato sul nostro giornale per via del ricovero di un paziente dimesso solo qualche ora prima (LEGGI QUI) e addirittura oggi sottoposto a intervento in emodinamica cardiologica con impianto di stent. Paziente, dunque, salvato dall'intuito del suo medico di base che aveva insistito per il ricovero, avvenuto solo dopo le dimissioni disposte dal Pronto soccorso contro il suo parere e che ora lo fanno urlare allo scandalo considerando "inquietante la superficialità dell'approccio clinico su pazienti con patologie critiche a rischio di alta mortalità" e parlando di "una sequenza di catastrofiche prestazioni sanitarie che documentano drammaticamente il mancato controllo di qualità delle prestazioni effettuate in Calabria, per l'assenza di un audit clinical control periodico su campione delle attività erogate", così come avviene in altri ospedali italiani. Con un evidente rischio di crollo degli standard di qualità delle prestazioni sanitarie nei Pronto soccorso regionali.

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Quindi, l'affondo finale del medico, che invita a riflettere "sulla presenza di medici cubani nei Pronto soccorso senza rispetto delle Linee guida cliniche nazionali ed europee". 

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