Erano stati indagati per una presunta truffa ai danni della Regione Calabria per avere percepito contributi europei senza averne diritto. Ma oggi per gli imprenditori di Cicala Ivan e Antonio Muraca è arrivata l’ora del riscatto: accuse crollate e caso in archivio.
In particolare, dunque, l’inchiesta della Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, che ha coordinato l’attività dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, ruotava intorno all’accusa di truffa e falsità ideologica per avere i due imprenditori indebitamente percepito aiuti comunitari destinati a finanziare l’avviamento di nuove aziende agricole.
L’inchiesta era nata a seguito di segnalazione quali beneficiari di agevolazioni erogate dalla Regione quali “giovani agricoltori” che presentavano profili di studenti universitari fuori sede ritenuti del tutto incompatibili con la possibilità di condurre un’impresa agricola.
Nello specifico Ivan Muraca avrebbe invece aperto una partita Iva nel gennaio 2017 per poi partecipare all’avviso pubblico per i “giovani agricoltori” senza avere mai comunicato all’Inps l’impiego di manodopera regolare. Dopo qualche problema sull’accoglibilità della domanda, questa veniva accolta e al giovane venivano elargiti 124.477,62 euro. Gli inquirenti contestavano che Muraca, nonostante la formale qualifica di giovane imprenditore agricolo, nel 2017 si era iscritto a Ingegneria alimentare all’Università della Calabria e risultava dimorare stabilmente nel comune di Rende: nel 2019 e nel 2020 risultava avere trascorso nel comune di Cicala, dove si trova l’azienda agricola di famiglia, rispettivamente 136 giorni e 168 giorni, quasi tutti localizzati nel periodo estivo. Tra l’altro a giugno 2020. Ad occuparsi realmente dell’impresa agricola, sempre secondo l’accusa era il fratello Antonio Muraca.
Accuse tutte franate dopo l’intervento dei legali dei fratelli Muraca, avvocati Gregorio Ferrari e Frank Mario Santacroce, che, attraverso una serie di produzioni documentali e istanze al Tribunale del Riesame, hanno dimostrato la regolarità e correttezza delle condotte dei due giovani imprenditori e la totale infondatezza delle accuse tanto che prima venivano dissequestrati conti e somme, poi disposta la revoca della misura interdittiva del divieto di contrattare con la P.A. e successivamente, sempre per mano del Gip del Tribunale di Catanzaro, Gilda Danila Romano, emesso un decreto di archiviazione che ha posto fine a questa vicenda giudiziaria che, per come affermato dai due legali, Ferrari e Santacroce, “ha restituito alla famiglia Muraca la dignità che l’ha sempre contraddistinta in 60 anni di attività nel settore agroalimentare diventando oggi una delle aziende più virtuose della Calabria nella produzione e commercializzazione di prodotti locali nei mercati calabrese, italiani e anche esteri”.
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