Catanzaro capitale della Chirurgia Vascolare: si chiude con successo il congresso all'Umg

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  15 dicembre 2025 11:50

di FILIPPO COPPOLETTA

Eccellenza scientifica, interdisciplinarità e partecipazione entusiasmante: si è chiusa il 13 dicembre 2025 all’Università Magna Grecia di Catanzaro la terza edizione del Congresso Internazionale sulla Chirurgia Vascolare, svoltosi il 12 e 13 dicembre presso l’Auditorium dell’Ateneo. Con il confermato coordinamento scientifico del professore Raffaele Serra e del dottor Davide Costa, l’evento, dal titolo Vascular Disease: From Medical Humanities to New Biotechnologies, ha confermato il suo ruolo di riferimento nazionale e internazionale nella comunità vascolare, con un fitto calendario di sessioni dedicate all’innovazione diagnostico-terapeutica, alla ricerca di base e all’etica della cura, coniugando scienza, tecnologia e umanesimo medico in modo originale e profondo.

Il congresso ha posto al centro l’importanza di un approccio transdisciplinare, oggi imprescindibile nella chirurgia vascolare. La scelta di orientare l’edizione 2025 sulle medical humanities nasce dalla consapevolezza che si tratta di un trinomio capace di esprimere attenzione autentica alla cura e di incidere concretamente sul miglioramento dei processi diagnostico-terapeutici. Antropologia medica, sociologia e discipline affini ampliano la prospettiva clinica tradizionale, consentendo di leggere il paziente nella sua interezza e di elevare la qualità dell’assistenza. Superare i confini dei singoli ambiti di interesse permette di evitare visioni settoriali e apre la strada a un reale progresso delle cure, in un dialogo continuo tra tecnologia avanzata, riflessione etica e dimensione sociale della malattia.

Soddisfazione per la manifestazione è stata espressa dal Rettore dell’UMG, prof. Giovanni Cuda, che ne ha sottolineato il valore crescente. “Questa è un’iniziativa della quale sono estremamente compiaciuto. È un workshop che racchiude l’anima e lo spirito del nostro Ateneo cioè quello della interdisciplinarietà, della contaminazione dei saperi”. Cuda ha evidenziato come la presenza di clinici, biotecnologi, farmacisti e ricercatori di base rifletta la necessità di una medicina sempre più ampia e integrata per rispondere efficacemente alle sfide attuali della sanità.

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Tra i momenti di grande richiamo scientifico e umano, la partecipazione di grandissimi luminari internazionali ha elevato ulteriormente il profilo dell’evento. In particolare, la presenza del Professor Emerito William C. Cockerham dell’University of Maryland College Park (USA), uno dei massimi esperti mondiali di sociologia della salute, ha arricchito le discussioni con una keynote lecture sul ruolo della struttura sociale nella malattia vascolare, fondendo prospettive sociologiche e cliniche in un dialogo stimolante per tutti i partecipanti.

Tra le principali novità programmatiche di questa edizione, un’attenzione specifica è stata riservata alla salute di genere, una scelta che ha inteso ampliare lo sguardo scientifico includendo anche la dimensione esperienziale, emozionale e culturale della cura. L’inserimento di questa sessione ha voluto sottolineare come le differenze di genere incidano non solo sugli aspetti biologici della patologia vascolare, ma anche sui percorsi di diagnosi, trattamento e relazione terapeutica, offrendo spunti di riflessione innovativi e fortemente attuali.

“È questo un momento di crescita per i nostri studenti per sentire, relazionarsi, migliorare, incontrare professionalità nell’ambito vascolare sia nazionali che internazionali. Questo porterà un miglioramento nella loro pratica clinica quotidiana”. Le parole d’orgoglio del prof. Luca Gallelli, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’UMG. La partecipazione attiva degli studenti di medicina e dei corsisti delle scuole di specializzazione ha rappresentato uno degli aspetti più entusiasmanti, testimoniando l’efficacia del congresso come palestra formativa e luogo di confronto intergenerazionale.

In conclusione, il terzo Congresso Internazionale di Chirurgia Vascolare all’UMG ha tracciato una visione della disciplina che va oltre la tecnica, abbracciando la complessità della persona e del contesto sociale, e rilanciando l’importanza di un dialogo aperto tra scienze umane, biotecnologie e pratica clinica. La ricca partecipazione di professionisti, docenti, ricercatori e studenti ha trasformato Catanzaro in un laboratorio di idee e prospettive sul futuro della medicina vascolare, in cui la cura è sempre vista come atto scientifico, umano e innovativo.


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