di MARCO VALLONE
L'ultima puntata di “Catanzaro Capitale”, la trasmissione di approfondimento politico de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino, ha avuto come protagonista l'ex presidente del consiglio regionale Domenico Tallini, ospite negli studi della nostra testata successivamente al mancato svolgimento del Consiglio comunale del capoluogo di regione calabrese, che non ha avuto luogo a causa della mancanza del numero legale. L'assise comunale avrebbe dovuto avere per tema portante la collocazione del nuovo ospedale cittadino: un argomento, quindi, di fondamentale importanza per quel che concerne il comparto sanitario catanzarese.
Domenico Tallini, durante la trasmissione, ha avuto un acceso scontro di vedute sia con Valerio Donato, capogruppo di Azione al Consiglio comunale ed ex candidato sindaco del capoluogo di regione nella scorsa tornata elettorale, che con Antonello Talerico, consigliere regionale e comunale di Forza Italia. L'intervento da remoto da parte di Valerio Donato è partito dal dispiacere “nel dover intervenire su parole di Mimmo Tallini che questa sera sembra dover distribuire pagelle a tutti. E' che purtroppo ancora non è avvezzo alla piena onestà intellettuale nei miei confronti, non ce la fa. Lui sa quanto mi sono sprecato, sia pure con un contributo minimo, a tentare di fare andare questa maggioranza al Comune, ma evidentemente è così accecato dalla necessità di fare una battaglia contro il suo centrodestra, non è il mio, che, non trovando argomenti contro di me, si limita a dire ancora io avrei livore per questa sconfitta alla campagna elettorale, alle elezioni. Beh, lo rassicuro subito. Io ho archiviato l'elezione lo stesso giorno in cui ho perso le elezioni. Lui però non può archiviare l'aver contribuito ad eleggere una maggioranza che è totalmente fallimentare. E mi dispiace che lui stia difendendo le cause perse perché in consiglio comunale, come sa, una volta che la conferenza dei capigruppo stabilisce il numero degli interventi della maggioranza e dell'opposizione ovviamente per poterlo modificare bisogna tornare di nuovo in conferenza dei capigruppo. E questa volta la conferenza dei capigruppo – ha rilevato Valerio Donato -, a maggioranza e non a unanimità, ha previsto che potesse parlare uno solo della maggioranza e uno solo dell'opposizione. Quindi io non avrei avuto la possibilità di dialogare perché tanto avrei avuto da dire, e non soltanto delle mie posizioni senza conflitto d'interessi sull'università di Catanzaro. Perché quando tutti nascondevano la testa sotto la sabbia l'unico che ha dato una posizione chiara, e da solo sostenevo che sarebbe stata fallimentare la politica sull'università ovviamente nessuno diceva nulla. Quando in consiglio comunale io ho proposto addirittura dei profili di legittimità nessuno ascoltava, nessuno”.
“Nel merito – ha proseguito Donato – intanto vorrei dire che quando si stabilisce una cosa così decisiva per il bene della città, bisogna avere senso di responsabilità nella discussione e non arrivare con degli indirizzi da quattro soldi in cui vogliono ubicare la struttura ospedaliera nella vallata che c'è fra il Pugliese e il Ciaccio. Io mi sono permesso di dire 'verificate la possibilità di istituirla al Ciaccio'. Due, secondo dato di non poca rilevanza, quando si discute di una cosa così seria non si dà per scontato che i soldi ci siano, perché come sa l'onorevole Tallini i soldi messi a disposizione sono di 280 milioni di euro, che non ci sono più. Ma anche se ci fossero sono 280 milioni messi a disposizione nel 1988. Significa che oggi con quei soldi non ci fai nulla. Tutta questa manfrina è un'opera che tenta di prendere tempo da parte della Regione Calabria per poter realizzare strutture sanitarie in altri luoghi lasciando ancora una volta Catanzaro nel silenzio. E la maggioranza di consiglio comunale è connivente su questi temi, e mi dispiace che Tallini non riesce a rilevare una cosa di questo genere, perché si fanno commissioni, sottocommissioni, stracommissioni per allungare i temi. Nel frattempo si dice che sarà deliberato 1 miliardo per Cosenza. Questi sono i fondi sufficienti per fare una struttura ospedaliera: dite questo, non vi preoccupate se Valerio Donato è ancora amareggiato o no. Valerio Donato aveva fatto un grande atto di donazione – è l' appassionata considerazione del capogruppo di Azione in consiglio comunale -. Non è stato accettato. Non me ne dolgo più di tanto: chi ci ha rimesso, rassicuro l'onorevole Tallini, non è Valerio Donato. Io penso che sia stata la città, e lo dico con un po' di presunzione. Poi ognuno, per l'amor di Dio, avrà il proprio giudizio. Fatto sta che ogni cosa io abbia detto o suggerito a Fiorita, anche dopo che lui è stato eletto, puntualmente si è verificata. Non è sufficiente? Beh, io più di questo con le mie forze non riesco a fare. Forse l'onorevole Tallini, che sa distribuire pagelle a tutti, sarà sicuramente in grado di fare meglio. Ma gli voglio fare notare una cosa: la sua legge prevedeva esattamente una fusione come quella attuale. Era un meccanismo diverso ma sempre di fusione si trattava. Non diciamo delle sciocchezze. Io non sono mai stato mai a favore di questo modello d'integrazione perché mortifica gli ospedalieri senza qualificare gli universitari, ma chi ha deciso certamente non sono io. Mi sono battuto fino all'estremo perché tutto ciò non accadesse: non sono riuscito a farlo. Chi ha la responsabilità di questa maggioranza comunale e del suo fallimento dovrebbe quanto meno riconoscere di avere delle responsabilità”.
“Dovrei puntualizzare alcune cose – ha replicato Domenico Tallini -. Io non ho nessun problema a dire di avere una grande stima nei confronti di Valerio Donato, sul piano professionale e istituzionale visto che è una figura importante che esprime il Senato accademico di Catanzaro. Però mi si consenta di dire che in occasione di quella vicenda non sono stato io ma è stato lui ad accettare, da esponente del Pd, e a dire pubblicamente che in quella vicenda, visto che lui sta sottolineando la mia contraddizione nell'essere un uomo di centrodestra che ha aiutato Fiorita, puntualizzo che quella grande operazione nasce dalla dichiarazione di Donato che in questa città, lui che veniva dalla sinistra e che se ne vantava (e rendo merito a chi non rinnega quelle che sono le sue radici ideologiche), veniva poi a guidare una coalizione che era di centrodestra, e questo mi sembra inopportuno. All'interno di questo centrodestra c'era un partito con cui Donato si dichiarava incompatibile, e mi riferisco alla Lega. Detto questo, Valerio Donato sa benissimo che la mia posizione è stata quella di stare in uno schieramento di centro. E poi come fa a dire che io ho aiutato Fiorita? Forse sta dicendo che i suoi errori, le sue dichiarazioni che lo hanno danneggiato al punto tale da avere un voto incrociato negativo di 8 punti, che lo hanno portato sotto il dato delle liste, prima cosa che secondo me il centrodestra pagava per via di questa contraddizione, automaticamente poi Donato pensa che Fiorita è andato al ballottaggio e poi io i miei elettori li ho lasciati liberi di scegliere. Certamente immagino che molti di quelli sono andati a votare per Fiorita, vedendo il trattamento che dal centrodestra in queste condizioni, soprattutto a seguito delle dichiarazioni di Donato...”
“Poi io stimo Valerio Donato – ha proseguito l'ex presidente del consiglio regionale Tallini-. ma se dice che la mia legge è quasi sovrapponibile a quella del presidente Mancuso allora io dico che lui non ha letto né l'una né l'altra. Io posso dire che questa che è in vigore oggi l'hanno scritta gli universitari. Quella che ho fatto io l'hanno scritta i consiglieri regionali. La politica l'ha scritta. Che teneva conto anche delle realtà territoriali e ha parlato con i medici, che ha fatto l'iter che ho riportato poco fa. E che invece il testo che è stato seguito in una condizione in cui non potevo nemmeno dire, perché non avevo la credibilità di sostenere gli interessi della mia città in questo momento, è passata senza alcun contrasto e senza alcun rilievo nella assoluta... Quella sì, altro che la scelta dell'ospedale... Con chi l'ha discussa Mancuso quella legge di integrazione? Con qualche professore universitario, col rettore, ma sicuramente non si è confrontato coi cittadini catanzaresi perché avrebbero detto quello che io cercavo di fare. Oggi avremo un ospedale che sarà uno sfacelo: ogni giorno che passa ci sono disfunzioni perché c'è un rettore, un qualcuno che va ad organizzare la nuova azienda per tentativi”.
“Mica l'università viene tutelata trasferendo l'ospedale Pugliese e l'ospedale Ciaccio, e facendo soffrire... Non è solo l'economia – ha evidenziato Tallini – perché se noi facciamo un ragionamento di principio, pianifichiamo la città. Noi siamo in emergenza da 20 anni e da 20 anni stiamo sostenendo che non basta realizzare una piccola opera pubblica per cercare di invertire un trend che dal '90 ad oggi è in negativo in tutto per il capoluogo di regione. Ma per caso forse qualcuno ha mai pensato che in tutte le regioni d'Italia i capoluoghi di regione vengono tutelati dalle leggi? Anche le sedi che prevedono le norme sui capoluoghi di regione dalle aree metropolitane... Ditemi un solo capoluogo che non è area metropolitana! Solo Catanzaro è stato penalizzato negli anni e se adesso ai catanzaresi togliamo... Va bene, io dico 'facciamo un ospedale bellissimo a Germaneto': quanti anni ci vogliono a trasferire il Pugliese Ciaccio a Germaneto? Anni, ci vorranno anni. Non ci sono i soldi. Valerio Donato dice che ci sono i soldi, ma da dove l'ha appresa questa notizia? Non ci sono i soldi. I soldi per la costruzione dell'ospedale di Catanzaro sono stati in gran parte utilizzati per Vibo, Gioia Tauro e Sibari perché erano fermi i cantieri. Perché il presidente, che era commissario, non ha chiesto al sindaco 'sindaco, lo facciamo l'ospedale visto che tra gli ospedali importanti da realizzare, perché rispetto agli altri ha dovuto aspettare l'integrazione, c'è quello di Catanzaro'. Allora cominciamo con lo studio di fattibilità”.
“Mi spiega Donato perché deve dirlo lui, che è un grande professore di diritto, e non ho remore a dirlo – ha domandato Tallini -, ed è un consigliere comunale, che quell'area non è idonea? Chi l'ha detto che non è idonea? Già ci sono tre presidi ospedalieri nell'area, una marea di presidi ospedalieri. Quindi chi l'ha detto? Chi l'ha sottoscritta una perizia del genere? C'è uno studio di fattibilità da fare. Allora il problema non è questo, ma che se fossimo in una situazione normale dove potremmo pianificare il nostro futuro, con la metropolitana che viaggerà deserta nei prossimi anni, con la gente terrorizzata di vedere una stazione vuota, quanto deve vivere un cittadino catanzarese per vedere poi la speranza di andare a curarsi in un ospedale modello? E allora l'emergenza cosa dice? Qui deve subentrare la politica, e deve venir fuori la capacità degli uomini politici di oggi che, se prima non hanno le capacità di fare le analisi, poi non sono in grado nemmeno di avere le idee chiare su quelli che possono essere gli interessi della città. Se poi aggiungi che questa classe politica è venduta per un posticino, e sto parlando di quelli del centrodestra e Donato non c'entra niente... Io non potevo votare per un centrodestra che si presentava con un sindaco. Il veto a Tallini ed Abramo fu messo da Valerio Donato. Ma l'ho perdonato, perché tutto sommato mi ha fatto una cortesia e mi ha dato un grande merito: quello di averlo fatto perdere e di aver fatto vincere Fiorita. Non è così: diciamo che a Catanzaro all'inizio Donato si era avviato a fare una cosa bella, in cui io l'avrei sostenuto e gli avevo consigliato anche di proseguire. Senza avere condizionamenti sarebbe stato un sindaco splendido, così come in passato sa che una figura come lui io l'ho sempre invocata. In questa circostanza ho notato che questa sfiducia nei confronti del sindaco, questo fatto personale, non l'ha superata. Perché lui si ritiene in grado di essere più rappresentativo. Se ci fosse stato lui magari le cose sarebbero andate meglio, però c'è l'interesse della città. Bisogna scindere gli interessi personali dagli interessi generali”.
Un nuovo scontro di opinioni Domenico Tallini lo ha avuto in seguito con Antonello Talerico: “Se il signor Tallini vuole ci vediamo in un confronto pubblico e in una trasmissione – ha affermato Talerico in videocollegamento – e io vi dimostro tutte le fesserie che continua a raccontare”. “Tu sei un mistificatore – ha ribattuto Tallini -, tu sei il male dell'attuale politica. Tu sei uno che ha fatto diecimila scelte, una opposta all'altra, hai capito? Quindi con te non voglio confrontarmi perché il giudizio su di te è già un giudizio che l'opinione pubblica ha dato. Con me non hai più il diritto di confrontarti né qua né in altre occasioni perché sei una persona scorretta. Non hai nulla a che fare con la storia della città: tu ti porti dietro le tue contraddizioni, sei stato sempre a sinistra, sei salito sul palco a votare Fiorita per dire poi soltanto 6 mesi fa che il Comune si sta sciogliendo. Se il Comune si scioglierà per dissesto gran parte di questo merito sarà tuo che hai governato con Fiorita per due anni e mezzo”.
“Devi fare pace col cervello – è stata la replica di Talerico -. Da una parte dici che Fiorita è un bravo sindaco, dall'altra dici che è fallimentare”. “Le bugie hanno le gambe corte – ha poi continuato Tallini -. La credibilità mia è la gente che mi ferma in mezzo alla strada, la tua è quella per cui ogni persona che mi ferma mi dice 'mi raccomando, lontano da quel soggetto' “. “Hai fatto fallire il capoluogo di regione – è l'accusa di Talerico, dal canto suo -. Hai fatto fallire tutta la politica catanzarese. Sei responsabile”. “Non voglio avere a che fare con te – ha continuato ancora Tallini -. Ti ho accusato politicamente, non ti devo una lira. Sei zero, sei zero”. “Tu sei bravo a fare il maestrino – ha accusato ancora Talerico -, a fare il populista, a fare il grillino, tu sei l'artefice principale della disfunzione della nostra città. Vergognati”. E poi ancora: “Tu dov'eri quando è stata smantellata Catanzaro, dov'eri – ha chiesto Talerico - ? Tu facevi parte della cricca. Tu detti la linea politica a Fiorita, e per questo siamo falliti. Io sono uno che non dipende dalla politica, tu hai mangiato con la politica, io se voglio domani stacco con la politica e vado avanti lo stesso. Io sono un uomo libero perché non dipendo dalla politica. Hai fatto parte di comitati d'affari per 40 anni. Dovresti sparire proprio. Tu non accetti i confronti perché sei perdente nei confronti”. “Strisci ai piedi di Occhiuto – ha sentenziato Domenico Tallini nei confronti di Antonello Talerico -. Vergognati”. Il dibattito è poi proseguito con fervore, scambi di accuse, e voci sovrapposte e piuttosto aspre. Si spera che ci sarà modo di essere altrettanto aspri ma più chiari, chissà, magari in un prossimo confronto. Anche se appare difficile, al momento, pensare che questo potrà effettivamente tenersi.
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