di MARCO VALLONE
La seconda parte dell'ultima puntata di Catanzaro Capitale, la trasmissione de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino, ha avuto come protagonista l'ingegnere Giovanni Laganà. Nel corso di questa parte della trasmissione si è discusso di opere pubbliche nella città di Catanzaro: il ponte sulla Fiumarella, la strada di Giovino, lo stadio, il porto, galleria Mancuso, il teatro Masciari, l'aula rossa del consiglio comunale, il Politeama, via Carlo V... Quali saranno ultimate nel 2025?
“Nel 2025 ritengo che più opere possano essere ultimate – ha affermato l'ingegnere Giovanni Laganà -. Ma quella che spero e mi auguro possa essere uno dei fiori all'occhiello della città è il ponte sulla Fiumarella, il completamento del lungomare di Lido”. L'opera ha avuto dei rallentamenti, il cronoprogramma prevedeva la fine dei lavori a maggio 2025. Quando lo potremo vedere ultimato? “Ogni opera pubblica è caratterizzata da peculiarità. Chiaramente non tutte le opere pubbliche vanno lisce, e questa ha avuto una fisiologica difficoltà. Nel senso che, parlando di un'opera che è realizzata con dei pali di fondazione, chiaramente sconta il fatto della realtà dei terreni su cui la stessa opera viene ospitata. Adesso i lavori sono ripresi”. Il ponte sulla Fiumarella sarà pronto prima dell'estate? “Noi abbiamo un cronoprogramma che non abbiamo modificato. Per cui l'obiettivo è di farcela prima dell'estate”.
Opera pubblica che tocca i cuori di molti appassionati è quella dello stadio. In questo caso la scadenza è nel 2026, però bisogna muoversi. C'è il milione di euro per la tribuna dello stadio Ceravolo, e c'è in itinere uno studio di fattibilità affidato a uno studio privato da parte di Unindustria. Questo studio è sostanzialmente pronto, però verrà svelato ufficialmente a gennaio. Qualcosa è emerso, perché più o meno le idee sono circolate: ad esempio l'avvicinamento delle due curve al terreno di gioco, le nuove coperture e anche il rifacimento della tribuna. Forse qualcosa anche sui distinti. E su questo progetto del nuovo stadio Ceravolo lì dov'è, l'ingegnere Laganà sa qualcosa in più? “Lo studio di fattibilità, il cosiddetto masterplan – ha rilevato Laganà -, è stato ultimato. E porta a fare delle considerazioni, per la prima volta, su un'opera che è completa. Quindi intanto non parliamo di uno stadio nuovo, quindi sgombriamo il campo dal fatto che lo stadio sarà in un'altra zona. Il masterplan riguarda il restyling del Ceravolo. E' evidente che le linee guida sono state date dall'amministrazione comunale e dalla società, e rimangono quelle in termini di priorità. Cioè l'avvicinamento delle curve e la copertura della tribuna. Sono quelle le priorità”.
Le risorse attualmente disponibili sono 1 milione di euro dal PNRR e 6 milioni dalla Regione: “Attualmente parliamo di 6 milioni di euro disponibili – ha evidenziato Laganà – che contemplerebbero lo spostamento della curva e il completamento del rifacimento della copertura. Perché il milione di euro copre sia la demolizione della copertura esistente che la realizzazione di una quota parte della copertura stessa. Ovviamente il progetto che era stato realizzato e mandato in gara è complementare all'idea progettuale prevista dal masterplan, che vi assicuro essere veramente innovativo. Fa sognare. Si potrà realizzare? Perché no. Si potrà realizzare in toto? Bisogna trovare le condizioni giuste perché questo avvenga”. Bisogna trovare i soldi forse. “Le condizioni giuste – ha ribadito l'ingegnere Laganà -. Non pensiamo mai che l'ente pubblico debba necessariamente sopperire quelle che sono le mancanze di risorse: ci può essere qualcuno interessato, e lo hanno fatto in tantissimi stadi del mondo, per esempio allo sfruttamento della copertura. Ricavarlo dona possibilità di ricevimento di energia solare, pannelli fotovoltaici, e quindi contribuire al rifacimento dello stadio. Questo potrebbe essere un esempio. In tutto il mondo ce ne sono stati di questo tipo. Dico soltanto che l'idea concettuale dell'architetto Roj fa sognare”. E il settore ospiti non più nella curva est ma spostato, per recuperare più posti? “Sì, c'è stata l'indicazione di marginalizzare il settore ospiti”. Il masterplan moltiplicherebbe però i costi di 4/5 volte rispetto al milione di euro del PNRR e i 6 milioni della Regione: “Io credo che i costi siano assolutamente compatibili con le possibilità che si possono realizzare” ha commentato Laganà. Ma nel 2025 cosa si potrà vedere sullo stadio? “Nel 2025 ci auguriamo di vedere la copertura della tribuna e l'avvicinamento della curva Capraro, per essere chiari”. Sui costi del masterplan, quindi dell'intera opera, l'ingegnere Laganà ha ancora rilevato come essi siano “assolutamente inferiori, in termini di standard europei. Quindi è una cosa a cui dobbiamo puntare. Le forze produttive che hanno interesse a fare business su un'infrastruttura come quella dello stadio... Si tratta anche di promuovere bene questo masterplan, ecco. Perché no”.
L'aula rossa del consiglio comunale a palazzo De Nobili doveva essere ultimata a dicembre 2023 si diceva un anno fa. Adesso che siamo a dicembre 2024, possiamo dire che nel 2025 ce la faremo? “Chi gestisce opere pubbliche si trova sempre davanti a delle scelte – ha chiosato l'ingegnere Laganà -, Le scelte più facili sono quelle legate alla possibilità di rescindere i contratti in corso d'opera, le scelte più difficili sono quelle di governare l'andamento delle opere pubbliche con bastone e carota. Detto ciò, è evidente che non ha avuto un andamento lineare in termini di tempistica. Ma ha avuto anche un andamento non lineare nella fase di affidamento. Voi pensate che noi abbiamo avuto, sull'appalto dell'aula rossa, una sola offerta pervenuta. Nel momento in cui inizi dei lavori, sei in corso di lavorazione e arrivi a percentuali importanti, non puoi permetterti il lusso di rescindere i contratti e abbandonare il cantiere. Devi solo fare di tutto perché il cantiere stesso possa essere completato. E arrivo alla domanda, che ha due componenti di risposta: una fotografica, in cui si può vedere lo stato dell'arte dell'aula rossa. I lavori sono praticamente completati, mancano i banchi e le sedie. E noi riteniamo che l'aula possa essere fruibile, per il consiglio comunale, a fine gennaio. Dopodiché ci siamo dati per obiettivo con la Regione di organizzare il prossimo comitato di sorveglianza del Por, con la presenza della Commissione Europea, proprio nell'aula rossa. Cioè organizzare un comitato di sorveglianza in uno dei luoghi che è stato ristrutturato e restaurato con fondi europei”.
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