di MARCO VALLONE
L'ultima puntata di Catanzaro Capitale, la trasmissione di approfondimento politico de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino, ha avuto come protagonista principale l'assessore alle Attività economiche del capoluogo di regione, Giuliana Furrer. Diversi i temi affrontati, ma il focus principale della serata è stato senza dubbio il commercio nel centro storico, alla luce della nuova iniziativa messa in atto dall'amministrazione comunale relativamente alla prossima apertura dei cosiddetti “temporary store”. Che cosa sono esattamente? E potranno rappresentare una svolta per il commercio di questa zona cruciale di Catanzaro? Il centro storico catanzarese soffre da molto tempo, ed è indubitabilmente vittima di un mercato particolarmente asfittico: come inciderà questa novità?
“Per 'temporary store' generalmente si intende un negozio a tempo – ha subito spiegato l'assessore Furrer -, quindi un negozio, un'impresa, un'attività che ha una permanenza limitata nel tempo. Generalmente può essere di 2, 3, 6 mesi. In questo caso invece mi piace più individuarlo come un progetto sperimentale che noi abbiamo pensato, della durata di 2 anni, che è il tempo che abbiamo considerato utile a un'eventuale nuova impresa per valutare le condizioni del mercato e la possibilità, eventualmente, di estendere poi il proprio progetto e farlo diventare, a Dio piacendo, permanente. Chiaramente tutto ciò è una fase che avverrà in un momento successivo, quello che abbiamo fatto con questo primo avviso, questa manifestazione d'interesse rivolta principalmente ai proprietari degli immobili, e che possiamo definire proprio un avviso esplorativo, è il primo atto conseguente all'atto d'indirizzo che abbiamo deliberato in giunta a fine marzo relativamente al programma di strategia del commercio. Di strategia, e più che altro di sostegno alle attività economiche proprio per un rilancio delle stesse. Quindi in cosa consiste? Noi ci rivolgiamo ai proprietari degli immobili sfitti e chiediamo loro di volere inserire i propri immobili in determinate aree intanto (e poi vedremo anche il seguito). Inserire in un elenco, con la disponibilità dei proprietari stessi ad aderire a un accordo di canone agevolato per chi andrà a locare i suddetti immobili”.
Quali saranno questi immobili e dove si trovano? “Galleria Mancuso e le zone più sensibili in questo momento diciamo – ha affermato l'assessore alle Attività economiche di Catanzaro -. Quindi è tutto corso Mazzini, via Arcivescovado, Galleria Mancuso e poi abbiamo inserito proprio questa area, la piazzettina davanti al Fazzari che ha anche dei locali, piazzetta della Libertà e via Educandato se non ricordo male. Quindi le vie direttamente limitrofe al corso: ciò non vuol dire che poi questo progetto sperimentale non possa estendersi ad altre aree della città. Anzi, in questi primi due giorni dalla pubblicazione della manifestazione posso dire con piacere che abbiamo già ricevuto in assessorato le proposte di proprietari di immobili per dare la loro partecipazione a questa iniziativa”. Sono quindi proposte già formulate o richieste di informazioni? “In questo momento noi acquisiamo le informazioni relativamente agli immobili – ha precisato Giuliana Furrer – e quindi, conseguentemente, l'eventuale disponibilità del proprietario ad aderire comunque a questa idea anche di canone agevolato. Poi ovviamente, una volta chiusa la manifestazione di interesse che si chiuderà il 25 di maggio, andremo ad incontrare singolarmente tutti coloro che avranno partecipato e discuteremo chiaramente su come proseguire”.
Quale sarebbe quindi il vantaggio per il proprietario nell'eventuale adesione a questa iniziativa? “Il vantaggio è quello di avere degli sgravi fiscali relativamente soprattutto all'Imu – ha evidenziato Furrer -. Per cui andranno a pagare il 75% dell'Imu, con uno sgravio del 25%. E qualche altra agevolazione fiscale che stiamo programmando con l'assessore al bilancio. La cedolare secca se dovesse passare perché, tra l'altro, è proprio di questi giorni la notizia che nella nuova programmazione del Governo si è discusso anche di questo: cioè della possibilità di utilizzare la cedolare secca non solo per gli immobili ad uso abitativo ma anche per quelli ad uso commerciale. Quindi questo potrebbe essere un altro vantaggio. Inoltre si potrebbero rendere anche nuovamente attrattivi gli immobili che molto spesso rimangono sfitti proprio perché sentiamo spesso dire che i costi sono un po' elevati. E quindi andremmo a fare un qualcosa che andrebbe a unire due vantaggi per l'eventuale impresa che vorrà investire: da un lato quello di avere un canone agevolato, dall'altro quello di avere, da parte nostra, un piano di incentivi per le nuove imprese che dovrebbe essere compreso nella nuova agenda urbana, di cui non possiamo ancora dire molto perché siamo in attesa dell'esito da parte della Regione relativamente alle azioni previste”.
Quanto era il budget della misura in attesa dell'approvazione? “Il budget della misura, agenda urbana, complessivo relativamente agli incentivi per le nuove imprese è di circa 2 milioni di euro – ha sottolineato l'assessore Giuliana Furrer -. Quindi in questi prevediamo anche una parte da destinare ovviamente a questo progetto. Il vantaggio inoltre per i proprietari degli immobili è quello anche di venire inseriti in una rete di locali che verranno messi a disposizione di imprese che noi poi andremo eventualmente ad individuare con una nuova manifestazione d'interesse e di incentivi rivolti comunque a imprese di valore che possano attrarre eccellenze del territorio, soprattutto del tessuto produttivo del territorio. Non solo catanzarese, provinciale, ma dell'intera regione o anche no. Lo scopo è quello di fare acquisire un valore di attrattività importante a partire dal centro storico. Perché avere la garanzia di un certo tipo di struttura, che potrà essere un operatore singolo, una rete di imprese, un'associazione di scopo, anche un soggetto gestore terzo che voglia farsi carico di un progetto condiviso eventualmente esteso, diffuso... E che quindi possa prevedere l'unione di attività economiche, cultura e anche una certa attrattività turistica, per far sì che non siano attività meramente a scopo commerciale, ma anche a scopo divulgativo, culturale. E quindi per creare una certa dinamicità sia nelle attività e di conseguenza anche poi nella città stessa”.
La proiezione sui tempi quindi qual è? Il 25 maggio c'è la scadenza, e già sono arrivati questi abboccamenti. Il Comune dopo il 25 maggio avrà una sorta di mappatura dei volenterosi ad aderire a questa iniziativa e si diceva di una sperimentazione di 2 anni: quando poi, effettivamente, potrà partire a pieno regime? Quando ci sarà anche l'incentivo finanziario con Agenda Urbana? “A me piacerebbe che questo progetto potesse partire già in estate – è l'auspicio dell'assessore Furrer -. Quindi per avviare già una prima fase in estate per avere le attività già operative in autunno anche in visione, poi, del natale. Questo è l'obiettivo. Poi ovviamente questa è una fase prodromica: il seguito è legato agli incentivi che potremo mettere in campo. Quindi aspettiamo la risposta della Regione sulle azioni previste ed eventualmente metteremo subito in campo tutti gli strumenti successivi. Poi chiaramente dovremo incontrare gli eventuali proprietari di immobili, metterci d'accordo sul canone. Noi abbiamo fatto fare una stima autonoma: abbiamo cioè interessato tutte le associazioni e gli ordini che possono dare un contributo da questo punto di vista ed abbiamo acquisito formalmente una quotazione che poi metteremo a disposizione una volta conclusa la manifestazione di interesse. E poi ovviamente si aprirà, in quel caso, una fase di dialogo e sono certa che si troverà un punto di incontro”.
Oltre all'assessore Furrer è poi intervenuto in trasmissione anche il presidente di Confedilizia Calabria, Sandro Scoppa, che ha fatto notare come sui “temporary store” mancherebbe “una cornice giuridica. Non esiste una regolamentazione a livello legislativo. Ritorniamo sempre alla vecchia legge, la 392 del 1978, che prevede, per le attività come queste che il Comune vorrebbe promuovere, contratti della durata di 6 anni + 6 anni di rinnovo o di 9 + 9 se si tratta alberghi. Esiste una fattispecie che consente la temporaneità delle locazioni, però quando le attività stesse abbiano natura temporanea. Non si può fare un contratto temporaneo per un'attività che, per natura sua, non ha durata temporanea. Questo è il primo aspetto. Il secondo aspetto – ha incalzato Scoppa – è che non esiste per le locazioni a uso diverso dall'abitazione il cosiddetto canone concordato: questa è una fattispecie tipica ed esclusiva delle locazioni abitative disciplinate dalla legge 431 del 1998 e dagli accordi territoriali. Per il settore non abitativo non esiste né potrebbe esistere, perché il settore non abitativo, il settore commerciale, artigianale e professionale, è un settore estremamente dinamico: non può essere assoggettato a dei canoni concordati. Quindi la pretesa di estendere una fattispecie prevista per un settore completamente diverso non può esistere: non ha veste giuridica né, nel concreto, può essere realizzata”.
“Altra cosa che ho ascoltato riguarda la cedolare secca – ha aggiunto il presidente di Confedilizia Calabria -. La cedolare secca è stato un esperimento fatto qualche anno fa per le locazioni a uso diverso dall'abitazione: è durato un anno e non è stata più rinnovata. Se ne parla, è stata inserita nella prossima riforma fiscale ma è qualcosa che ancora deve avere attuazione. Mancano i decreti attuativi, si sta discutendo a livello nazionale, non vi è nulla che possa sostenere questo tipo di previsione. Altra cosa è la riduzione dell'Imu del 25%: anche questa non ha fondamento giuridico, Riguarda esclusivamente le locazioni a uso abitativo che sono state stipulate con contratti a canone concordato. Detto questo, andiamo a vedere alcuni aspetti: innanzitutto io non accetto, e non accetterò mai, che si possano colpevolizzare i proprietari o pensare che sia colpa dei proprietari se i locali non vengono fittati. Il proprietario mette a disposizione degli immobili. Il canone non lo stabilisce il proprietario, non lo stabilisce l'inquilino: lo stabilisce il mercato. E' dall'incontro tra domanda e offerta che, nella dinamica dei prezzi, viene stabilito il canone. Nessun proprietario credo, se sia sano di mente, ha interesse a tenere un locale sfitto. Se il locale è sfitto può esserlo per duemila ragioni e non è certamente per quella del canone: potrebbe essere piuttosto che non ci sia un problema di carenza di offerta di immobili, ma ci sia un problema di domanda di immobili a uso diverso dall'abitativo”.
Infine l'ultima parte di trasmissione ha previsto l'intervento del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, che ha annunciato come ad Ottobre Catanzaro avrà il piacere di ospitare la borsa del turismo internazionale di Mirabilia, “con 300 espositori che verranno da tutta Italia e 120 buyers, che si occupano di turismo e di agroalimentare, da tutto il mondo. Saremo per quasi una settimana il centro del nostro Paese e sinergico al resto del sistema e dinamiche turistico agroalimentari del mondo”.
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