di MARCO VALLONE
L'ultima puntata di “Catanzaro Capitale”, la trasmissione di approfondimento politico de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino, ha visto come ospite il consigliere comunale di Azione Gianni Parisi. Quale sarà il prossimo futuro politico della città capoluogo di regione della Calabria? La maggioranza in consiglio comunale reggerà? Ci saranno le dimissioni di massa dei consiglieri per tornare alle urne in primavera? Di questo e molto altro si è discusso in trasmissione.
Il momento è politicamente delicato al Comune di Catanzaro. L'atmosfera è di estrema incertezza, si sta sul chi va là. La data da tenere d'occhio è quella del 24 febbraio perché, se dovessero arrivare le dimissioni contestuali di almeno 17 consiglieri, ci sarebbe la possibilità poi di votare questa primavera. Superato questo giorno, invece, la finestra per nuove elezioni sarebbe rinviata all'anno successivo e quindi, ove anche si verificassero queste dimissioni, si andrebbe incontro ad oltre un anno di commissariamento. L'altra data da ricordare è quella del 27 febbraio, momento nel quale, in seconda convocazione, si voterà il bilancio di previsione.
Il gruppo di Azione mercoledì, in una nota, ha richiesto la convocazione del consiglio comunale per fare trasparenza delle rispettive posizioni. E' mancata trasparenza? “Non so se la trasparenza sia mancata o meno – ha commentato Gianni Parisi -. Ma sicuramente è mancata la democrazia: c'è stato un blackout di democrazia. Un vuoto democratico che penso sia un record nella storia del consiglio comunale. Con un consiglio comunale vigente ,tre mesi senza convocazione credo che non si sia mai visto. E a questo punto mi chiedo che differenza ci sia con un commissariamento, se il consiglio comunale comunque non funziona. Cioè vuol dire che Fiorita e la sua squadra... Sono tre mesi che non riusciamo a riunirci, a dibattere di cose importanti, e non c'è un dialogo politico. Quindi è una situazione che scandisce la crisi della dimensione politica dell'amministrazione politica di questo capoluogo”.
Potrebbe però anche essere una strategia difensiva quella di posticipare la resa dei conti in aula: “Capisco, ma il confronto politico non può essere negato – ha sottolineato Parisi -. Cioè, abbiamo così tanti temi importanti di cui si deve discutere. Abbiamo debiti fuori bilancio, istruiti dal mese di novembre, che il consiglio non è riuscito a votare. E senza ciò il debito non può essere estinto. E un debito non estinto è un danno erariale. E probabilmente sarà a carico di chi questa colpa ha fatto maturare. Quindi, dico, per quale motivo la città capoluogo di regione non è messa nelle condizioni di fare esercitare il ruolo alla massima assise comunale? Questo è un punto gravissimo. Perché quello è il posto deputato per discutere dei problemi della città e per capire cosa sta succedendo all'interno dell'amministrazione. Vogliamo comprendere come si può andare avanti, ammesso che lo si voglia fare? Perché poi – ha proseguito Gianni Parisi – il tema delle dimissioni va raccontato in maniera trasparente, e il consiglio comunale sarebbe stato il luogo adatto a discuterne. La nostra posizione è chiara dall'inizio: per noi l'esperienza Fiorita non ha portato alcun beneficio alla nostra comunità. Seppure ci abbiamo provato, e per alcuni mesi siamo anche stati in questa maggioranza senza però avere poi i risultati sperati. Allora io dico: se i consiglieri comunali, legittimamente eletti, hanno intenzione di proseguire in questa legislatura... E dicano qualcosa i partiti! Cioè, è incredibile che i partiti di centrodestra, nel mentre per strada o nei salotti si critica l'amministrazione Fiorita, non abbiano una voce ufficiale. Cioè non si comprende per quale motivo oggi, che la maggioranza dei consiglieri è all'opposizione, non si decida di porre fine alla legislatura”.
“Le posizioni dei singoli consiglieri eletti democraticamente sono legittime – ha evidenziato il consigliere Gianni Parisi -. Però vogliamo sentire i partiti? Vogliamo capire qual è il motivo per il quale non viene stimolata, non viene sollecitata, un'iniziativa? Forse il centrodestra non è pronto ad andare ad elezioni? Lo si dica in maniera trasparente, pubblica. Così si evita... Vedremo certamente che registreremo delle assenze in consiglio”. Quindi entro il 24 febbraio il consigliere Gianni Parisi non si aspetta le dimissioni di almeno 17 consiglieri comunali? E il gruppo di Azione è pronto? Sono d'accordo tutti e tre i consiglieri, o solo due? “I voti nostri ci sono, e sono certo che sono tre – ha sottolineato Parisi -. Qualcuno poi magari ci può smentire ma il nostro gruppo è formato da tre, e la nostra linea è comune a tutti e tre ad oggi”.
“Facciamo chiarezza coi nostri cittadini elettori – ha sollecitato Gianni Parisi -. Diciamo che i partiti di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia) non sono ancora pronti per andare al voto, ed è legittimo. I consiglieri comunali vogliono continuare la legislatura, ed è legittimo. Diciamolo! Il centrosinistra, e il Pd in particolare, deve dire che crede nell'amministrazione Fiorita perché mi sembra che così è nei fatti. Sta però andando avanti con i voti dei consiglieri di centrodestra, ed è opportuno che questa cosa venga detta. E il Pd non può protestare: nel mentre si continua con un atteggiamento silente nei confronti dell'amministrazione, poi ci si lamenta con Fiorita se partecipa alle iniziative di Fratelli d'Italia dicendogli 'caro Fiorita, tu non devi andare lì. E sappi che i valori del centrosinistra non possono essere negoziati'. Allora io avrei due domande da porre: 1) Che cosa è stato negoziato, visto che qualcuno ha detto che i valori non si negoziano? 2) Per quale motivo il dibattito politico che si svolge, finalmente, all'interno di istituzioni come i partiti deve essere negato? Se poi sulla mancata convocazione del consiglio comunale per esempio il Pd non prende posizione. Cioè, sono una serie di contraddizioni. Il capogruppo del Pd, Fabio Celia – ha incalzato il consigliere di Azione -, pubblicamente invita Sergio Costanzo a candidarsi a sindaco. Cioè, siamo in un paradosso totale. E allora possiamo provare a fare un po' di chiarezza? A partire da una discussione aperta e leale in consiglio comunale? Questo chiediamo, nell'interesse dei cittadini. Proviamo. Se la maggioranza dei consiglieri ritiene che questa legislatura debba continuare proviamo a stabilire due-tre cose importanti sulle quali portare beneficio. Perché altrimenti ci sarà un galleggiamento, fino a fine legislatura, che non porta beneficio a nessuno”.
Quindi qual è la sensazione? “La sensazione è che non succederà nulla – ha rilevato in modo schietto Parisi -.” E questo nonostante il gruppo di Azione sia pronto a dimettersi, sia prima del 24 febbraio sia dopo, pur rischiando un anno e mezzo di commissariamento? “Sì, anche se non sono convintissimo che non ci possa essere una finestra elettorale in autunno. Però, siccome noi riteniamo – ha affermato Gianni Parisi – che questa sia un'amministrazione che non produce effetti positivi per la città, noi siamo pronti a contribuire a ritornare al voto in qualsiasi momento. Questa è la posizione del gruppo di Azione”.
E se non dovesse succedere nulla e si proseguisse con questa consiliatura, si parlava di due-tre cose da fare. Quali possono essere queste cose? “Qualcosa avevamo provato a metterla in piedi nei pochi mesi di appoggio alla maggioranza – ha evidenziato Parisi -. Si trattava di un rinnovato rapporto con la Catanzaro Servizi, che avrebbe portato beneficio al bilancio del Comune e della Catanzaro Servizi, salvaguardando i livelli occupazionali e riportando la società in equilibrio. Qualcosa è stata fatta. La maggior parte delle cose che avevamo previsto, e che erano state tra l'altro inserite in un atto d'indirizzo dell'ultimo consiglio comunale... Si ricorderà che nella delibera su Scacco Matto noi avevamo voluto fortemente un atto d'indirizzo d'accompagnamento a quel deliberato. E in quell'atto d'indirizzo il consiglio comunale ha deliberato la gestione entro l'anno del terzo specchio d'acqua sui pontili. E, alla scadenza dei contratti in essere sugli altri due pontili, l'affidamento alla Catanzaro Servizi. Non è successa né una cosa né l'altra. Sul terzo specchio d'acqua c'è ancora un contenzioso, mentre sugli altri due pontili c'è un grosso pasticcio perché – ha spiegato Gianni Parisi – la concessione è scaduta il 31 gennaio ed oggi sui pontili c'è una società, senza alcun titolo giuridico, che fa la gestione dei pontili. Visto che è stata in commissione qualche giorno fa la dottoressa Minniti, che è responsabile del patrimonio, le ho chiesto: qual è il titolo giuridico attraverso cui questa società stava a gestire? Mi ha risposto che c'è stata un'autorizzazione. Siccome ci sono delle criticità da risolvere, il Comune gli ha detto 'puoi stare là a risolvere le criticità'. Ed allora ho chiesto: può stare là a risolvere le criticità o può fare la gestione dei pontili, cioè quelli che sono stati oggetto di concessione? La risposta è stata che le attività oggetto di concessione non possono essere svolte. E ad oggi, di fatto, la gestione dei pontili dovrebbe essere inibita. Io non so se è così o se è diversamente, ma di fatto non esiste un rinnovo del contratto, né esiste una proroga. Solo un'autorizzazione a stare lì, credo per un mese, per risolvere queste criticità. Però di fatto noi abbiamo inibito, formalmente. So per certo che alcuni diportisti hanno già pagato l'intera annualità alla società che gestisce. E credo che questa sia una cosa, diciamo così, non regolare. E quindi: pasticcio pontili”.
“Poi il consiglio comunale ha deliberato che si affidava l'intera gestione dei servizi cimiteriali alla Catanzaro Servizi. Questa cosa avrebbe portato un risparmio importante al Comune, in termini sia economici che di utilizzo di personale proprio. E avrebbe consentito alla Catanzaro Servizi di incassare direttamente gli introiti per i servizi cimiteriali, senza scontare il pagamento dell'Iva che rimane a carico dell'ente. Quindi – ha commentato il consigliere del gruppo di Azione in consiglio comunale - avremmo realizzato 2-300mila euro in più dalla gestione dei servizi cimiteriali”. E su questo non si è conluso nulla? “Nulla – ha detto Gianni Parisi -. Poi ancora la gestione comunale dei servizi pubblicitari. Entro l'anno 2024 doveva essere fatta, ma ci risulta che ancora ad oggi si navighi a vista. L'altra attività che abbiamo svolto è stata quella della revoca del bando Imu, perché ritenevamo che un'amministrazione di sinistra dovesse incrementare la proprietà interna e non esternalizzare. Però, nonostante avessimo condiviso con la società, i dirigenti, il sindaco, l'assessore, i dipendenti che questa attività di recupero Imu si sarebbe potuta effettuare, e già si potevano vedere degli effetti sul bilancio nel 2025... Era questa l'intenzione nostra! In tre mesi (dicembre, gennaio, febbraio) si potevano svolgere delle attività che avrebbero consentito all'ente di portare una quota potenziale di introiti di detrazione Imu, che magari potevano servire a sistemare le famose buche della città. Non come ha detto il sindaco quando è andato a fare il sopralluogo e, devo dire, sono rimasto di stucco. Ha detto che, ripristinando il Rossi, sarebbero andati degli uffici comunali e che quegli uffici comunali avrebbero lasciato degli altri edifici dove attualmente si pagano dei fitti. E, con questi fitti che si risparmiano, noi avremmo fatto un mutuo per poi riparare le buche, Testualmente questa è stata la dichiarazione. Quindi, io ho fatto due conti, e più o meno le buche i cittadini se le dovranno tenere almeno fino al 2028, che è il tempo per svolgere tutte queste attività”.
“Sono cose che dovrebbero valutare in primis i dirigenti – ha sottolineato Parisi -. Capire che necessità c'è: se sono interventi strutturali o interventi, per esempio, sulle...” Oltretutto il consigliere del gruppo di Azione ha voluto anche soffermarsi su come abbia richiesto anche, pur non avendone avuto ancora notizia, “l'elenco dei risarcimenti danni degli ultimi due anni. Perché chiaramente, a mia memoria, una situazione così sulle strade pubbliche onestamente non l'ho mai vista”. E cosa è successo sull'Imu? “Niente, non abbiamo messo a bilancio nulla – ha evidenziato Gianni Parisi -. Di fatto a bilancio per l'Imu ordinaria abbiamo meno dell'anno scorso”.
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